Panoramica
Il Museo Goten Linie, che ha sede in un bunker ricostruito secondo lo stile di quelli edificati durante la Seconda Guerra Mondiale, ripropone il passaggio del fronte con testimonianze e oggetti. Il nome del museo deriva dalla Linea dei Goti, il nome che Hitler aveva dato alla linea di difesa tedesca creata nel 1943-44. Aperti al pubblico sono anche alcuni degli undici rifugi scavati nel 1944 dai civili durante la guerra. Il progetto di ristrutturazione ed espansione in corso prevede un cambiamento nella struttura dell’edificio e la realizzazione di un nuovo edificio.
La nuova struttura sarà concepita come una serie di portali disposti in sequenza, in cui gli ambienti si susseguono come ampie scatole sfalsate e affiancale l’una all’altra, disposte sui vari livelli assecondo la topografia del terreno, sono collegate da una lunga rampa interna non molto ripida. L’edificio va a colmare, in questo modo, il dislivello esistente fra il museo e la Piazza del Monumento.
La collezione attualmente presente nel Museo Goten Linie, si compone di due sezioni distinte che corrispondono a due emicicli. Nella prima area sono esposti per lo più cimeli di guerra, principalmente regali e donazioni dai cittadini di Motegrifoldo come armi, bossoli, bombe a mano e maschere antigas, anche di fazioni contrapposte. È inoltre possibile sfogliare riviste e vedere filmati dell’epoca. All’inizio del percorso si distingue un "vangelo" militare inglese che prendeva posto nel taschino superiore dell’uniforme, all’altezza del cuore.
Nella seconda sezione è presentata una raccolta di modelli di mezzi militari molto conosciuti all’epoca, sia alleati che tedeschi; spicca un "Liberator", il temuto bombardiere alleato. Sulle pareti sono poste ampie bacheche che mostrano manifesti propagandistici ed evidenziano i codici comunicativi che li caratterizzano, evidenziando gli strumenti linguistico-lessicali e quelli di impostazione grafica.
Allo stesso modo, altre bacheche presentano una serie di giornali di guerra che scandiscono le tappe cruciali del periodo. Una bacheca, in particolare, è dedicata ai giornali della Resistenza.
Il percorso museale termina con un oggetto dal forte significato simbolico: un bossolo metallico, tagliato per rendere visibile il nido deposto al suo interno da una cinciallegra.
