Il Comune di Massa Lombarda ha recentemente inaugurato il Centro Culturale, il cui progetto di recupero e di sistemazione museografica ha preso forma nella struttura conosciuta come "Pueris Sacrum". All’interno di questo bell’edificio liberty, si trovano anche la Biblioteca, il Museo Civico Venturini e la Pinacoteca Comunale. La raccolta Venturini è un capitolo importante della storia locale e esemplifica un tipo di collezionismo antiquario del XIX secolo rivisitato attraverso la figura di Carlo Venturini (1809-1886), nativo di Massa Lombarda. Alla sua morte, libri, oggetti e casa sono stati donati alla città. Proprio nella sua casa, aveva raccolto negli anni esemplari di grande pregio e tenuti in ordine secondo un principio tematico. La Pinacoteca, dal canto suo, offre una raccolta composta da quadreria di proprietà comunale e da quella dell’AUSL, dedicata ad alcune direttrici dell’espressione artistica locale. Tra i materiali esposti, di particolare rilevanza sono quelli risalenti all’antichità, formati per lo più da ceramiche di origine greca, magno-greca ed etrusca, come buccheri e vasi corinzi ed etrusco-corinzi, a cui si aggiunge una piccola produzione dal meridione tra cui spicca un’hydria a figure rosse attribuibile all’officina di Assteas e Python (IV secolo a.C.). Anche altri oggetti come vasellame a vernice nera, balsamari apuliani e lucerne, tutti provenienti dall’età romana, sono riccamente documentati. Venturini aspirava, infatti, a creare una campionatura completa per quel periodo. Ma la raccolta non si ferma qui e si apre anche alla presenza di alcuni bronzi, tra i quali si distinguono fibule della prima e seconda età del Ferro, oggetti appartenenti all’’instrumentum domesticum’ romano, piccole ’appliques’ ed alcune statuette votive. Per la loro rarità, venata anche di un certo esotismo, meritano attenzione i reperti che provengono dall’Africa Settentrionale, nello specifico le stele con iscrizioni puniche dal ’tofet’ di Cartagine, che Venturini acquisì durante il periodo in cui fu in carica come rappresentante diplomatico del governo di Tunisi in Ancona. Le arti decorative sono invece rappresentate da maioliche abruzzesi e di produzione faentina risalenti al ’600 e ’700. Notevole è, poi, il ’desco da parto’ della bottega Ferniani (XIX sec.). La produzione italiana ed europea di suppellettili domestiche e prende forma con teiere, caffettiere, servizi da camera, vetri di uso corrente, con l’aggiunta di manufatti di origine industriale. Da non dimenticare la raccolta numismatica, formata da una sezione antica con oltre trecento esemplari di età romana, mentre quella moderna annovera circa cento pezzi ottocenteschi europei e tunisini. Il patrimonio naturalistico è costituito da fossili, conchiglie e minerali esposti nei contenitori originali dell’antico museo, in un ambiente suggestivo che tenta di ricreare l’atmosfera della "casa-museo" di un tempo. La Pinacoteca ripercorre le tappe del percorso artistico locale a partire dal XVI-XVIII sec., entro il quale si ricordano alcuni personaggi illustri come il Garofalo e Bastianino. Vi trovano poi posto la collezione di Carlo Venturini, formata per la maggior parte da dipinti dell’Ottocento, le opere del massese Giambattista Bassi (1784-1852), alcune tele di Angelo Torchi (1856-1915) anch’esso nativo della cittadina romagnola, e un certo numero di opere riguardanti istituzioni ed enti religiosi attivi nelle località intorno Ravenna. La rassegna si chiude con alcuni lavori di Orfeo Orfei e della famiglia Folli - Luigi, Guelfo, Umberto.