Panoramica
Non c’è luogo migliore della Pinacoteca nazionale di Bologna per scoprire quanto sia ricca e affascinante la tradizione artistica emiliana, che fin dal ’300 ha prodotto grandi maestri. Nata come quadreria dell’Accademia di Belle Arti, questa pinacoteca è allestita nella vivace zona universitaria della città, all’interno del settecentesco Noviziato di S. Ignazio. Percorrendo le sue sale, una trentina, ci si imbatte in dipinti famosissimi e si scoprono capolavori di artisti solo teoricamente “minori”. Tra le opere più antiche è difficile non restare incantati di fronte al S. Giorgio e il drago di Vitale da Bologna o al polittico con la Madonna con bambino e santi (1334) di Giotto; la sezione rinascimentale culmina nell’Estasi di S. Cecilia (1514), dipinta da Raffaello per una nobildonna bolognese, e prosegue con le finezze manieriste di Parmigianino e con il ciclo di affreschi dell’Orlando furioso (1548-50) di Niccolò dell’Abate. È ottimamente documentata anche l’epoca d’oro della pittura bolognese, dalla fine del ’500 alla metà del ’600: le opere di Annibale e degli altri Carracci, famiglia bolognese di straordinari pittori, precedono la sala dei capolavori di Guido Reni (Strage degli innocenti, 1611; Sansone vittorioso, 1614-16). L’ala del Noviziato dove si trova l’Accademia di Belle Arti ospita anche mostre temporanee.