Museo Statale di Mileto

Inaugurato nel 1997, il Museo Statale di Mileto, è situato nel centro cittadino, di fianco alla Cattedrale di Santa Maria Assunta. Realizzato grazie alla collaborazione tra il Ministero per i Beni Culturali e Ambientali, la Diocesi di Mileto-Nicotera–Tropea, l’amministrazione provinciale di Vibo Valentia e il Comune di Mileto. Questo luogo racconta la Storia civile e religiosa della cittadina, capitale del Regno Normanno e prima sede pontificia latina del Sud Italia.

Il Museo è ospitato in un’ala del Palazzo Vescovile, costruito per volere del vescovo Capece Minutolo (1792-1824) e terminato intorno al 1860, sotto la reggenza del vescovo Filippo Mincione.

La collezione esposta, che abbraccia un arco temporale compreso tra l’età tardo-imperiale e il XIX secolo, è caratterizzata da un forte connotato storico-artistico e si articola su due livelli.

Al piano terra sono conservati i reperti di Epoca Eomana, si presume provenienti da Hipponium e le opere medioevali dell’ex abbazia benedettina della SS. Trinità, nonché della vecchia Cattedrale, tra cui frammenti di vetrate di vari colori e molti capitelli di arte normanna (XI-XII secolo).

Al primo piano è custodita in una sala la documentazione trecentesca, con resti dei monumentali sarcofagi di Ruggero Sanseverino e di Giovanna d’Aquino e da altre opere attribuite al "Maestro di Mileto".

Le successive quattro sale sono dedicate alla collezione d’arte sacra, con raffinati oggetti in argento, due portaincenso del XV e XVI secolo e i busti di San Nicola di Bari (XVIII secolo) e San Fortunato martire (XIX secolo). Tra le principali meraviglie esposte, uno speciale interesse suscita il crocifisso in avorio probabilmente di Alessandro Algardi (XVII secolo).

Sono custoditi anche abiti sacri e quadri votivi, come l’icona su ardesia di San Nicola di Bari (XVII secolo) e la “Madonna della Pace” di Giuseppe Naso (XIX secolo).