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Natura
Calabria

Orsomarso, perla di Calabria incastonata tra Appennino e Tirreno

3 minuti

Piccolo borgo attraversato dalle limpidissime acque del fiume Argentino, Orsomarso è situato sui contrafforti occidentali dell'Appennino calabrese, all'interno del Parco Nazionale del Pollino e a pochi chilometri dalla costa tirrenica.
Il borgo porta il nome della catena montuosa omonima, la cui cima più elevata è il Cozzo del Pellegrino che sfiora i 2000 metri di altitudine.

Inserito in una riserva protetta

Inserito in una riserva protetta

Al riparo fra alte rocce di natura carsica e immerso in boschi di macchia mediterranea, Orsomarso è sicuramente uno degli angoli più selvaggi ed affascinanti della Calabria e dell’intera Italia meridionale.
La splendida Valle del Fiume Argentino, che ospita il suo territorio, è stata riconosciuta Sito d’interesse comunitario dall’Unione Europea e oggi è una Riserva Naturale con numerose grotte di origine carsica di eccezionale bellezza tra impressionanti balze rocciose che si alternano alla fitta macchia mediterranea.

La Valle ospita anche il pino loricato, vero gioiello del parco, e nel suo territorio vivono il lupo appenninico, l’aquila reale, la lontra, il tasso, il picchio nero, il falco pellegrino, il gufo reale e il corvo imperiale. La Valle costituiva il tratto più importante della via che congiungeva la costa ionica a quella tirrenica, principalmente la città di Sibari a Laos. Sul percorso non solo transitavano prodotti agricoli destinati all’esportazione, come il vino e l’olio, ma anche metalli e minerali come il sale. 

Era una fortezza militare

Era una fortezza militare

Le origini di Orsomarso risalgono all'epoca romanica, quando esisteva come fortezza militare posta a difesa degli insediamenti romani posizionati lungo la valle del fiume Lao. Per lungo tempo fu una delle più importanti arterie di comunicazione tra il Mar Ionio e il Mar Tirreno, attraversata da mercanti e navigatori.

Il lato mistico

Il lato mistico

L'espansione demografica avvenne durante il Medioevo con l'arrivo dall'Oriente dei monaci basiliani, quando Orsomarso divenne il cuore del Mercurion, uno dei maggiori centri del misticismo dell’Italia meridionale, come testimoniano i numerosi resti di chiesette risalenti a quel periodo.
Tra queste, la più nota è la Chiesa di Santa Maria di Mércuri, chiesa rupestre situata in località Mercure, con una navata unica terminante con un’abside centrale e, ancora visibili all’interno, alcuni affreschi e una statuetta della Madonna.

Una grotta dedicata alla Madonna di Lourdes

Una grotta dedicata alla Madonna di Lourdes

Dopo un breve percorso montano si arriva alla Grotta della Madonna di Lourdes, una grotta naturale in cui vi è una statua in pietra raffigurante la Madonna di Lourdes, alta circa 3 metri, posta a ricordo del centenario delle apparizioni di Lourdes. La statua è stata realizzata dallo scultore Plinio Frigo di Vicenza nel 1958.

La Chiesa di San Giovanni Battista, sorta sui resti di una cappella medievale, è stata totalmente ricostruita nel 1700 e al suo interno si possono ammirare alcune tele del '600 e del '700 e altari in marmo policromo, mentre nella sagrestia è conservata una preziosa pergamena del 1575.

Di grande interesse storico è la Torre dell'Orologio, costruita sulla rocca dove intorno al X secolo c’era un monastero che ospitava una comunità di monaci basiliani e che oggi rappresenta un suggestivo punto panoramico da cui è possibile ammirare il borgo immerso nel verde del Parco Nazionale del Pollino. 
Sulle strette e ripide scale che portano alla sommità della rocca è presente un robusto muro di pietra e malta che un tempo costituiva la parete interna di una sala del monastero. Continuando a salire si possono ammirare alcune monofore che riconducono ad un modello architettonico bizantino.
Tra tutti i luoghi del Mercurion, questo è quello che meglio conserva l’aspetto di difesa e lascia intravedere una vocazione per la contemplazione.

Per finire, la Grotta dell'Arcangelo San Michele, situata in località Simara, fu la dimora dell'eremita San Nilo da Rossano e conserva al suo interno resti di affreschi bizantini.

Il 13 dicembre si condividono i piatti della tradizione

Il 13 dicembre si condividono i piatti della tradizione

Se visitate Orsomarso verso la fine dell’anno, vi farà piacere sapere che secondo la tradizione il 13 dicembre si iniziano a preparare alcuni piatti tipici della storia locale. Le crespelle, realizzate con o senza patate, con i pesci salati e con i peperoni secchi: piatti accompagnati dal vino nuovo e distribuite nel vicinato in segno di amicizia e di buon augurio per un periodo di festività e di pace. 

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