Ubicato sulla costa Ionica della Calabria, a breve distanza dalla foce del Fiume Crati, il sito archeologico di Sibari ricopre un’area topograficamente nota come sibaritide. In questa regione, con l’avvento della colonia achea di Sibari nel 720 a.C., ebbe inizio una storia che, sebbene interrotta dalla distruzione della città da parte dei crotonesi nel 510 a.C., è poi ricominciata nel 444-443 a.C. con la fondazione della panellenica Thurii. Successivamente, nel 193 a.C., la colonia latina di Copia venne dedotta e trasformata in municipio romano nel 84 a.C. In età imperiale, dal I al III secolo d.C., il sito ha conosciuto un nuovo periodo di fioritura, prima di iniziare una lenta decadenza a causa dell’impaludamento del territorio che ne ha determinato il disuso a partire dal V-VI sec. d.C. e l’abbandono definitivo entro il VII secolo. Questa stratificazione di epoche storiche fa di Sibari uno degli insediamenti più estesi e importanti del Mediterraneo di età arcaica e classica.