Forte di Bard, da presidio militare a polo culturale
Da fortezza inespugnabile a centro di arte e cultura: la parabola dell’imponente Forte di Bard, all’ingresso della Val d’Aosta, è quella di un presidio militare che per secoli ha vigilato sulla valle ed è stato teatro di aspre battaglie, trasformato in un grande polo museale, spazio per mostre e concerti, uno dei maggiori attrattori culturali della regione. Dove passare un’intera giornata, e perché no, anche una notte, nell’albergo ricavato nelle sale della vecchia guarnigione.
Espugnato da Napoleone, ricostruito da Carlo Felice
In posizione strategica sul promontorio che domina un’ansa della Dora Baltea, accanto al borgo di Bard, per almeno mille anni è esistito un forte militare a difesa della vallata, che ha avuto varie vicissitudini: espugnato da Amedeo IV di Savoia nel 1242, fu ampliato nel Seicento da Carlo Emanuele II e poi raso al suolo nel maggio del 1800 dall’armata di Napoleone dopo un’aspra battaglia durata 2 settimane contro le truppe austriache che vi erano asserragliate.
Carlo Felice lo farà ricostruire nella forma attuale 30 anni dopo, sempre in funzione anti-francese. Concepito dall’ingegnere militare Francesco Antonio Olivero per resistere anche a tre mesi di assedio, aveva 50 bocche di fuoco e poteva alloggiare fino a 900 uomini. Con l’Unità d’Italia perse il suo valore strategico, e fu utilizzato prima come prigione, poi come deposito di munizioni. Solo nel 1970 è stato ceduto dal demanio militare alla regione Val d’Aosta che, dopo un’opera di restauro durata dieci anni, nel 2006 lo ha riaperto come un centro culturale.
Il Forte di Bard è costituito da 3 corpi di fabbrica disposti a vari livelli sulla collina: alla base si trova la cosiddetta l’Opera Ferdinando; in mezzo l’Opera Vittorio; il cima l’Opera Carlo Alberto, l’edificio di gran lunga più grande che al suo interno contiene la piazza d’armi circondata da un porticato dove vengono allestite le mostre. Per accedere all’imponente piazzaforte ci sono comodi ascensori, ma per cogliere il genius loci bisogna inoltrarsi, come soldati di guardia, lungo il suggestivo sentiero tra i muraglioni che si snoda dal borgo medievale di Bard, per non perdere neanche un colpo d’occhio sulla valle.
4 musei e uno spazio per le mostre
Quattro i musei che si possono visitare all’interno del Forte di Bard: nell’Opera Ferdinando è allestito il Museo delle Fortificazioni e delle Frontiere per chi ama approfondire le tecniche di difesa e di assedio illustrate con plastici e filmati; la sezione sulle frontiere, invece, invita a riflettere sul concetto stesso di confine e limite, sulla sua evoluzione nel tempo e colloca il Forte di Bard nella prospettiva storica e geopolitica delle diverse epoche della sua lunga vicenda.
Nell’edificio di mezzo, l’Opera Vittorio, c’è lo spazio denominato Le Alpi dei ragazzi, pensato per avvicinare il pubblico alla pratica dell’alpinismo e alla frequentazione della montagna, dalla preparazione del viaggio, con le tecniche per mettere a punto itinerario e attrezzatura, alla conquista della vetta, con tutti i passaggi necessari ad affrontare ogni tipo di ascensione in montagna senza farsi trovare impreparati.
Nel terzo edificio, l’Opera Carlo Alberto, al primo piano si visita il Museo delle Alpi, 29 sale che esplorano il mondo alpino non solo dal punto di vista naturalistico e geografico, ma anche storico, antropologico, meteorologico e politico, attraverso installazioni interattive e video che raccontano le trasformazioni dell’ambiente montano per mano dell’uomo.
L’itinerario può proseguire nelle Prigioni, dove viene narrata la storia del Forte di Bard, quella della sua evoluzione nel tempo e dei protagonisti delle sue alterne vicende, da Napoleone al capitano austriaco Bernkopf, che al Bard si scontrarono così violentemente, al conte Camillo Benso di Cavour, a cui fu affidata la supervisione dei lavori di ricostruzione, compito che non fu di suo gradimento, tanto che lo definì “una prigione morale”.
Nel Forte ci sono anche diversi spazi espositivi nei quali vengono allestite mostre temporanee e un albergo, l’Hotel Cavour et des Officiers, 11 stanze di charme ricavate nella vecchia guarnigione, il piano più alto e panoramico dell’Opera Carlo Alberto.
Tra i borghi più belli d’Italia
Incuneato tra la montagna e la collina del Forte, il villaggio di Bard è un po’ nascosto, ma merita senz’altro una passeggiata. Nella lista dei borghi più belli d’Italia, è un centro abitato fin dal neolitico, per la sua straordinaria posizione, quale passaggio obbligato della via Francigena e, precedentemente, della Via romana delle Gallie. Oggi la sua lunga storia è ancora viva tra i vicoli su cui si affacciano alcune importanti case signorili dei secoli XIV e XV, alcune delle quali sono state luoghi di accoglienza per i pellegrini.