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Scopello

Panoramica

Scopello e la Riserva dello Zingaro, la Sicilia com’era una volta

Scopello è un villaggio costiero di grande bellezza e dalla storia antica. Sorge davanti a una manciata di faraglioni che emergono dall’acqua e formano un anfiteatro naturale di rocce rossastre che intensificano l’azzurro del mare.
Qui dal XIII secolo, almeno, è esistita una tonnara mimetizzata nella roccia, attiva fino agli Anni 80. Oggi è uno dei luoghi di maggior fascino della Sicilia, porta d’ingresso di una zona protetta di grande valore naturalistico, la Riserva Naturale dello Zingaro.

                                                 

La mitica città di Cetaria

Come tutti i luoghi di grande bellezza, Scopello è associato a un mito: qui sarebbe sorta la città di Cetaria, chiamata così per l’abbondanza dei pesci nelle sue acque (il termine greco cetos, indica animali marini come i cetacei). Certo è che il luogo è stato abitato da tempi antichissimi, da quando una popolazione dall’Asia minore si insediò su queste coste, dopo la guerra di Troia, gli stessi che probabilmente fondarono anche la città di Erice.

La Scopello che vediamo oggi risale al XVII secolo, quando il territorio divenne riserva di caccia dei re Borboni. Per secoli dedita alla dura pesca del tonno, negli ultimi 40 anni Scopello è diventata un paradiso per gli amanti del mare, grazie ai suoi fondali ricchi di anemoni, madrepore e gorgonie dove immergersi e nuotare tra ricciole e tonnetti, relitti e reperti archeologici sommersi.

   

La Tonnara di Scopello

Incastonata tra scenografici faraglioni e una parete di roccia, la Tonnara di Scopello è un luogo davvero incantevole. La sua costruzione risale al XIII secolo, quando era solo un piccolo edificio addossato alla roccia, ben mimetizzato. Sarà ampliata nella seconda metà del Quattrocento prima dalla famiglia trapanese dei San Clemente, poi dalla Compagnia di Gesù, che costruì anche la chiesetta e infine dalla famiglia Florio a fine Ottocento. Nel complesso venivano lavorati e conservati i tonni pescati lungo la costa: le attività sono cessate con l’ultima mattanza avvenuta nel 1984 e da allora gli ambienti della tonnara sono stati utilizzati solo per lavori di ricerca di biologia marina.

Oggi al complesso della Tonnara si accede a pagamento per visite, anche guidate, che consentono di ricostruire la storia della pesca del tonno e di godere della spiaggia dei Faraglioni. Nel complesso è presente anche un centro immersioni che offre anche escursioni in gommone lungo la costa. 

                                                                                                         

Le spiagge di Scopello

Oltre alla spiaggia dei Faraglioni, sul litorale di Scopello sono presenti diverse spiagge e insenature dove trascorrere una giornata di mare.
La spiaggia di Guidaloca è una grande insenatura sabbiosa dal facile accesso al mare ben riparata dal vento dove il mare è sempre calmo. Qui trovate una zona parcheggio e un bar, una parte della spiaggia è attrezzata con sdraio e ombrelloni.

Chi preferisce fondali più profondi dove fare snorkelling sceglie Cala Bianca, un tratto di costa roccioso e selvaggio, non attrezzato, che si raggiunge solo a piedi lungo con un sentiero di 700 metri, oppure in barca da Castellammare.

A ridosso della Riserva dello Zingaro c’è Cala Mazzo di Sciacca, dalle acque molto limpide e ricche di vita, ideali per lo snorkelling e le immersioni: ci si arriva in auto e c’è solo un piccolo bar.

                                                             

La Riserva dello Zingaro, una vittoria ambientalista

La Riserva naturale dello Zingaro si estende sulla costa tra Scopello e San Vito lo Capo in un susseguirsi di falesie a picco sul mare intervallate da calette che consentono la discesa al mare.
È uno dei rari tratti di costa siciliana senza una litoranea: il cantiere di una strada fu approntato nel 1976, ma bloccato per la protesta dei comitati di ambientalisti che sfociò in una vera e propria marcia contro l’opera e a favore della salvaguardia del territorio nel 1980. L’anno successivo venne istituita l’area protetta.

Oggi la Riserva si può percorrere lungo tre sentieri, ex mulattiere, di circa 7 chilometri: uno costiero, che consente l’accesso a incantevoli spiaggette di ciottoli e alla grotta preistorica dell’Uzzo; uno di mezza costa per vedere borgo Cusenza, un nucleo di case di contadini, e la foresta pietrificata; un sentiero alto, più impegnativo e molto panoramico. All’interno si trovano tre musei (uno naturalistico, uno dedicato al mare, uno alla civiltà contadina) e un centro di educazione ambientale, due aree attrezzate e alcuni edifici rurali in contrada Sughero adibiti al bivacco che vengono concessi solo da ottobre a maggio facendo richiesta alla direzione della Riserva.

Nella parte più alta ci sono boschi di pini d’Aleppo e lecci alternati a macchia mediterranea che sta riprendendo possesso di un territorio a tratti aspro, coltivato per secoli che oggi, grazie alla tutela, torna ad essere uno scrigno di biodiversità.

Scopello

91014 Scopello TP, Italia

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