Panoramica
Il Castello della Zisa, noto anche come Palazzo della Zisa, è uno straordinario esempio di architettura arabo-normanna situato nel cuore di Palermo. Il suo nome, derivato dall’arabo al-Azīz, che significa “nobile” o “magnifico”, richiama la bellezza e la grandiosità di questa residenza estiva voluta dai sovrani normanni nel XII secolo. La costruzione ebbe inizio nel 1165 sotto il regno di Guglielmo I e fu portata a termine dal figlio Guglielmo II entro il 1180.
L’edificio presenta una struttura rettangolare e si sviluppa su tre piani, con una disposizione simmetrica che richiama le forme geometriche dell’arte islamica fatimita. Al centro si trovano gli ambienti più rappresentativi, come la Sala della Fontana e la Sala Belvedere, mentre le zone laterali ospitano gli spazi privati. La facciata principale è orientata verso nord-est, una scelta che favorisce la ventilazione naturale grazie alla brezza marina, contribuendo a mantenere freschi gli interni.
Tra gli ambienti più affascinanti spicca la Sala della Fontana, impreziosita da decorazioni in marmo, mosaici e volte a muqarnas, tipiche dell’arte islamica. Un canale d’acqua attraversava la sala, scorrendo fino a una vasca esterna, evocando l’immagine del giardino paradisiaco descritto nella tradizione musulmana.
Il palazzo è anche legato a una famosa leggenda: quella dei Diavoli, raffigurati in un affresco barocco all’ingresso della Sala della Fontana. Secondo la tradizione, queste figure custodirebbero un tesoro nascosto da due amanti in fuga da un sultano. Si racconta che nessuno riesca a contarli con precisione, poiché sembrano muoversi e confondere chi li osserva.
Oggi, il castello ospita il Museo d’Arte Islamica, che raccoglie reperti databili tra il IX e il XII secolo, provenienti dalla Sicilia e da altre aree del Mediterraneo. Tra le opere esposte si trovano utensili in metalli preziosi, elementi architettonici come le mashrabiyya — griglie in legno usate per la ventilazione — e una lapide del 1149 con iscrizioni in ebraico, latino, greco bizantino e arabo, testimonianza della Palermo multiculturale del Medioevo.