Salta il menu
Idea Viaggio
In Sicilia tra mare, arte e monti

Cefalù e le Madonie, con Antonello, resti di Magna Grecia e un grande parco naturale

Tipologia
Percorso in auto
Durata
7 giorni
Numero Tappe
8
Difficoltà
Facile

Almeno due personaggi magnetici brillano a Cefalù: l’ignoto raffigurato da Antonello da Messina e il Cristo nel catino dell’abside della Cattedrale. Ma non si possono considerare soltanto gli interni di musei e chiese, perché il vero splendore è ambientale: la luce sul mare, il centro storico con la spiaggia e la Rocca dove salire con qualche fatica – del resto ben ripagata dal sentiero tra fortificazioni e dal panorama finale in vetta. Poi, procedendo da Cefalù verso l’entroterra montano delle Madonìe, è bene non perdersi il sito archeologico di Himera e da qui avviarsi verso le attrattive naturalistiche del Parco delle Madonìe, i centri storici inerpicati di Collesano (con i suoi ricordi della mitica Targa Florio) e delle due Petralìe. La tappa finale, Nicosìa, è più vicina a Enna che non a Palermo.

Cefalù

Cefalù

Per scegliere Cefalù come meta di viaggio potrebbe bastare la Spiaggia di sabbia, parte costitutiva di un centro storico ricco di fascino, scorci e di curiosità dove passeggiare e fotografare. Ma, appunto, c’è tutto il resto: dalla mole rocciosa della Rocca che domina l’abitato e ne disegna il profilo fino alla Cattedrale le cui torri frontali svettano sul rosso dei tetti, passando per il Bastione di Capo Marchiafava – parte di protezioni militari seicentesche rivolte al mare sotto la Rocca – e naturalmente per il sorriso enigmatico del personaggio ignoto ritratto da Antonello da Messina che ammalia i visitatori al Museo Mandralisca.

Rocca di Cefalù

Rocca di Cefalù

La Rocca di Cefalù è un promontorio calcareo che costituisce l’estrema propaggine dei monti delle Madonìe. È stata fortificata nei secoli, come si vede bene salendo lungo il sentiero ripido dal centro storico, ma la sua sostanza è assolutamente naturale: un monte, panoramico e bellissimo, fino a circa 270 metri sopra il Tirreno. La Rocca di Cefalù è parte integrante del profilo urbano, ne definisce l’orizzonte ed è fondamentale per la sua identità. È qualcosa in più che una fortezza, perché offre un notevole itinerario panoramico all’aria aperta.

Cattedrale di Cefalù

Cattedrale di Cefalù

La Basilica di Cefalù, sorta a partire dal 1131, è costituita all’interno da tre navate su alte colonne, con capitelli figurati che reggono archi acuti. Nella navata destra si trova un fonte battesimale romanico, mentre l’abside, le pareti contigue e la volta sono un trionfo di mosaici del mille e cento, antecedenti di un paio di decenni a quelli del Duomo di Monreale. Spicca nell’abside uno spettacolare Cristo Pantocratore, cioè “Onnipotente”, “signore del mondo”, “governatore del tutto”.

Tracce di interventi più recenti si trovano nelle arcate e pareti delle navate, ricche di marmi e stucchi; similmente, le vetrate della navata e quella del finestrone centrale in facciata sono opera di un maestro contemporaneo. Il chiostro annesso alla Cattedrale, in origine dello stesso secolo dei mosaici, è stato in parte ricostruito in seguito all’incendio che lo distrusse nel ’500.

Museo Mandralisca

Museo Mandralisca

L’unico museo nel centro storico di Cefalù prende nome da una nobile famiglia locale, e ha le sue origini nelle collezioni artistiche, archeologiche, numismatiche e naturalistiche assemblate nell’800 da Enrico Piraino barone di Mandralisca. Il nobile non assomigliava affatto a certe figure di nobili conservatori che appaiono, per esempio, ne Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa: viceversa, in un’epoca in cui l’analfabetismo era diffuso, Piraino lasciò in eredità fondi sufficienti a costruire e mantenere anche un istituto di formazione superiore.

Al di là del personaggio fondatore, il Museo ha oggi fama internazionale soprattutto per il Ritratto d’ignoto che custodisce, dipinto nella seconda metà del’400 da Antonello da Messina. Il suo sorriso è molto fuori dal comune tanto come espressione del volto quanto come resa artistica: può apparire ironico, e probabilmente lo è.

Collesano

Collesano

Per raggiungere Collesano – che, arrivando dal mare, fa da porta d’accesso alla dorsale montuosa delle Madonìe – si può scegliere da Cefalù un percorso stradale piuttosto diretto. Vale la pena, però, guidare inizialmente lungo la costa del Tirreno, per allungarsi a visitare l’area archeologica di Himera.

L’abitato di Collesano è interessante specialmente per il nucleo medievale, molto ben conservato, con le sue atmosfere suggestive e gli edifici di pregio. Spicca la Chiesa Madre, con un portale laterale quattrocentesco e un notevole apparato decorativo. L'importanza turistica del luogo è rappresentata soprattutto dalla presenza del Geoparco Mondiale dell’UNESCO delle Madonìe, paesaggio di aspra bellezza punteggiato da rocche e castelli. È testimoniata qui la ricca articolazione della Sicilia medievale, dalla stessa Cefalù fino alle Petralìe e a Nicosìa, antico insediamento lombardo piantato come uno stendardo nel centro dell’isola.

Petralìa Soprana

Petralìa Soprana

Guidando senza sosta da Collesano lungo la provinciale 54 si può arrivare a Petralìa Soprana in poco più di un’ora.

Il piccolo centro appare arroccato su uno sperone con tre splendidi belvedere che si aprono da Piazza del Duomo, dalla chiesa di Loreto, e dal Carmine. Notevoli sono soprattutto le due chiese, specialmente la Chiesa Madre dedicata ai santi Pietro e Paolo.

La ragione per cui si parla spesso di Petralìe al plurale è che, tre chilometri più in là lungo la provinciale, si trova Petralìa Sottana, borgo Bandiera Arancione del Touring Club Italiano.

Petralìa Sottana

Petralìa Sottana

Petralìa Sottana è l’unico borgo Bandiera Arancione del Touring Club Italiano in Sicilia. Nel cuore delle Madonìe, si trova a quasi mille metri di altitudine e appare tutto raccolto e ben conservato, con i quartieri medievali, i palazzi e le chiese del corso principale, la chiesa madre barocca o quella della SS. Trinità, che custodisce una notevole opera del Gagini. Gli appassionati di geologia possono fare tappa al Museo civico “Antonio Collisani”, interessante per conoscere la geologia del territorio, mentre i più attivi possono concedersi una sosta al parco avventura. Una natura generosa: in inverno ci sono le piste da sci di Piano Battaglia, mentre in estate, si possono fare lunghe passeggiate e percorrere una tappa della Francigena siciliana che passa proprio da qui. E infine prima di lasciare il borgo, uno sguardo al mare che da qui regala emozioni uniche.

Nicosìa

Nicosìa

La meta finale del nostro itinerario si trova a una quarantina di chilometri a oriente delle Petralìe, lungo la statale 120. Nicosìa vanta ancora oggi un importante e lunga storia: bizantina già dal settimo secolo, circa duecento anni più tardi islamica, poi conquistata dai normanni e colonizzata dalle genti franco-germaniche. Da queste ultime vicende ha avuto origine – fra gli spettacolari saliscendi sotto le rocce e il fascino medievale delle vie – la Basilica di S. Maria Maggiore che è inevitabilmente il primo luogo da visitare.

Ops! C'è stato un problema con la condivisione. Accetta i cookie di profilazione per condividere la pagina.