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Castello Aragonese di Taranto

Panoramica

Il castello di Taranto non potrebbe avere padri più illustri. Dietro la possente fortezza che presidia l’imbocco del canale, sulla sponda estrema della città vecchia, c’è il genio di Francesco di Giorgio Martini e di Ciro Ciri di Casteldurante, grandi architetti militari di fine ’400. Ci sono anche le ricchezze del re di Napoli Ferdinando d’Aragona, che assegnò loro l’incarico di ammodernare una fortezza normanno-sveva fondata forse già in epoca bizantina. Il risultato fu quello che viene chiamato anche castel S. Angelo: una struttura a prova di bomba (o meglio, di palla di cannone), con cortine di mura spesse circa 8 metri e alte 20 e, agli angoli, torrioni cilindrici massicci, più o meno della stessa altezza delle mura. All’interno fu conservata la cappella di S. Leonardo, dove si dice siano state celebrate nel 1407 le nozze di Ladislao di Durazzo, re di Napoli, con Maria d’Enghien, contessa di Lecce e vedova del principe di Taranto.

La ricostruzione del castello fu ultimata nel 1491, un decennio dopo la realizzazione del canale navigabile, che creava una sorta di enorme fossato davanti alle sue mura: era nato quello che oggi definiremmo un efficacissimo sistema difensivo integrato. Lo scopo era difendere dalle invasioni dei Turchi tutta Taranto, che all’epoca corrispondeva più o meno all’attuale città vecchia, trasformata in isola dall’apertura del canale. 

Il castello, rafforzato sotto la dominazione spagnola, si rivelò importante in numerose battaglie e nel 1594 permise a Taranto di respingere un pesante assalto turco. Poi perse utilità difensiva e finì per essere trasformato in prigione e caserma. Dal 1887 il castello è sede del Comando della Marina Militare, che ne ha promosso il restauro e l’apertura alle visite guidate. 

Castello Aragonese di Taranto

P.za Castello, 4, 74123 Taranto TA, Italia

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