L’oasi naturalistica del Bolgià, accessibile tramite un antico ponte a schiena d’asino, prende l’acqua dalla Val Grobbia che viene deviata in una seriola che aziona le ruote motrici del mulino e del maglio, ricostruiti nella loro forma originale. Il ponticello, i due edifici del mulino e del maglio, insieme alla fucina da ferro nelle vicinanze, formano un complesso di grande interesse storico ed antropologico e sono diventati parte dell’itinerario museale di Valtorta. Attivi fino agli anni prima dell’ultima guerra, il maglio e il mulino erano collocati strategicamente, in un punto di passaggio obbligato sulla strada che conduceva alle contrade e quindi erano diventati una meta costante per tutti coloro che avevano bisogno dei servizi offerti all’epoca, come la macinazione dei cereali e la produzione di attrezzi da lavoro.
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