Panoramica

Sito nel centro storico di Viterbo, il Museo della Ceramica della Tuscia, non distante dal quartiere medievale di San Pellegrino e dalla piazza del Comune, è un’importante realtà culturale della città. Inaugurato nel 1996 su iniziativa della Fondazione Carivit e del Comune stesso, ha saputo catturare l’attenzione della Regione Lazio - Ufficio Musei, che gli ha conferito un Marchio di Qualità come riconoscimento per l’eccellente rispondenza agli standard richiesti e la qualità dei servizi offerti. L’edificio che ospita il museo è il seicentesco Palazzo Brugiotti, di proprietà di una delle più importanti famiglie del patriziato viterbese, ed è articolato in cinque grandi ambienti. Lungo un percorso espositivo, il museo presenta l’evoluzione della lavorazione della ceramica nella città e nell’Alto Lazio, dagli oggetti acromi a biscotto, invetriati, smaltati, fino ai prodotti di stampo del XIX secolo. La maggior parte dei manufatti in mostra è stata rinvenuta nei cosiddetti «butti», pozzi di scarico scavati nel tufo nelle abitazioni medioevali, che avevano il compito di raccogliere materiali liquidi e solidi. La pratica era regolamentata da leggi cittadine: a Todi nel 1275 e a Orvieto nel 1324 erano state introdotte norme analoghe con l’intento di garantire l’igiene. Successivamente altre città, tra cui Viterbo, hanno ripreso tale principio. Grazie alla ristrutturazione dei centri storici, in tali pozzi sono stati rinvenuti diversi frammenti ceramici, oggi restaurati e parte di questa collezione.