Panoramica
S. Maria Maggiore troneggia leggermente sopraelevata rispetto al tessuto stradale del rione Esquilino e, oltre a essere tappa lungo il Pellegrinaggio delle Sette Chiese, è una delle sei basiliche papali d’Italia, che rivestono un particolare rilievo nell’ambito della Chiesa cattolica.
Fondata probabilmente nel V secolo da papa Sisto III, è l’unica tra le grandi basiliche romane a conservare l’originaria struttura paleocristiana, articolata in tre navate separate da 36 colonne. Risalgono al V secolo anche i preziosissimi mosaici che si ammirano nella navata centrale: il fregio che orna la trabeazione, i 36 riquadri soprastanti e il mosaico che decora l’arco trionfale.
La basilica racchiude opere notevoli anche di epoche successive. Risalgono al ‘200 il grandioso mosaico dell’abside, realizzato da Jacopo Torriti (1295) e raffigurante l’”Incoronazione di Maria”, e gli affreschi dei profeti nel transetto, attribuiti a Pietro Cavallini, Cimabue o al giovane Giotto.
Illustri sepolture
Aperta alla fine del XVI secolo, la cappella Sistina di S. Maria Maggiore custodisce le spoglie dei papi Sisto V e San Pio V; di fronte e in asse con la Sistina, la cappella Paolina o Borghese, di inizio ‘600, racchiude i sepolcri di Clemente VIII e di Paolo V, sormontati da affreschi di Guido Reni. Nella successiva cappella Sforza (1564-73), disegnata da Michelangelo e costruita da Tiberio Calcagni e Giacomo Della Porta, riposano alti prelati.
Tra le due cappelle, in un semplice sepolcro cavato nel terreno, riposa Papa Francesco. Unico decoro voluto dal Santo Padre, una lastra di ardesia, omaggio alle sue origini familiari, con una semplice scritta: Franciscus.
Il campanile della basilica, alto 75 metri, conserva l’aspetto romanico trecentesco e ha la particolarità di scoccare alcuni rintocchi ogni sera alle 21: è un’abitudine che nacque nel ‘500 quando, narra la leggenda, una misteriosa campana cominciò a suonare fuori dall’orario canonico per richiamare una pellegrina che si era smarrita per le strade di Roma. Per questo motivo la campana stessa è soprannominata “la Sperduta”.
P.za di Santa Maria Maggiore, 00100 Roma RM, Italia