Panoramica
Il Colle Oppio è una delle tre alture che formano l’Esquilino, uno degli originari “sette colli” dell’Urbe, e con i suoi 11 ettari di parco oggi costituisce il polmone verde del Rione Monti. In epoca romana era una zona illustre, costellata di edifici monumentali pubblici e privati, tra cui l’opulenta Domus Aurea di Nerone e i grandi complessi termali di Tito e Traiano. Anche con l’avvento del Cristianesimo l’Oppio mantenne la sua centralità, come è evidenziato dalla fondazione della basilica Eudossiana (oggi S. Pietro in Vincoli) e del Titulus Equitii (oggi Ss. Silvestro e Martino ai Monti). Durante il Medioevo, fu gradualmente abbandonato e convertito in terreno agricolo, tendenza che perdurò fino al XIX secolo, quando si decise di destinarlo definitivamente a parco pubblico. L’assetto attuale risale però all’epoca fascista, in un periodo di forte rivalutazione e strumentalizzazione del passato imperiale di Roma. La prima fase (1928-32), diretta dall’architetto Raffaele de Vico, vide la creazione di nuovi assi viari e alcune fontane, tra cui la cosiddetta fontana delle anfore e il grande ninfeo con decorazioni in tufo. La zona superiore del colle, invece, fu trasformata in un vero e proprio parco archeologico da Antonio Muñoz nel 1935-36, con la sistemazione dei resti delle terme di Traiano e della grande cisterna delle Sette Sale. Punti punti focali di qualsiasi passeggiata sul Colle Oppio sono le prospettive spettacolari che il parco regala sul Colosseo e sul Palatino, tanto vicini che sembra di poterli toccare…