Un complesso piano di riforma e riassetto delle strutture del Ministero per i beni e le attività culturali, è nato a Roma nel 2016 il Museo delle Civiltà.
La sua istituzione ha permesso di raggruppare in un unico organismo quattro importanti musei nazionali:
Museo preistorico etnografico "Luigi Pigorini"
Museo delle arti e tradizioni popolari "Lamberto Loria"
Museo d’arte orientale "Giuseppe Tucci"
Museo dell’alto Medioevo "Alessandra Vaccaro"
La nascita di questo luogo della cultura consentirà di organizzare, valorizzare e promuovere in modo unificato e innovativo collezioni archeologiche ed etnografiche uniche in Italia, coinvolgendo un pubblico sempre più vasto in quei settori del nostro patrimonio ritenuti di interesse esclusivo di studiosi e appassionati. Almeno fino ad oggi.
Museo preistorico etnografico "Luigi Pigorini"
Tra le istituzioni museali più importanti al mondo per quanto riguarda le collezioni etnografiche extraeuropee – America del nord, America del sud, Oceania, Asia, Africa – e quello con maggior valore tra i musei italiani per le collezioni preistoriche. Possiede un ruolo strategico nel panorama internazionale, e partecipa attivamente e promuove progetti culturali e politici di ampio respiro, e come nella stessa vocazione della città di Roma, è aperto alle politiche del riconoscimento delle diversità.
Il Museo fu fondato il 14 marzo 1876 da Luigi Pigorini (1842-1925) edificato alla fine del Cinquecento dalla Compagnia di Gesù nel centro di Roma, in un’ala del Palazzo del Collegio Romano, attuale sede del MiBAC. Sin dal XVII secolo il Collegio dei Gesuiti aveva ospitato la raccolta di antichità e di curiosità varie che Padre Athanasius Kircher aveva messo insieme nel tempo. La nuova istituzione concepita da Luigi Pigorini nacque attorno al nucleo di oggetti preistorici ed etnografici del disciolto Museo Kircheriano. Il Museo fu trasferito nell’attuale sede tra il 1962 e il 1977, il Palazzo delle Scienze, costruito in occasione dell’Esposizione Universale di Roma del 1942 all’ Eur. Qui ha conservato la sua originaria disposizione degli allestimenti in due settori: uno dedicato alla Paletnologia e uno all’Etnografia extraeuropea, collocati su due piani distinti. Per l’Etnografia sono visibili tre sale: Le Americhe, l’Oceania, l’Africa.
Per la sezione Americhe abbiamo esemplari che testimoniano il popolamento dell’America e del primo contatto con gli europei, in particolar modo si distingue l’idolo Taíno, a cui si aggiunge lo sviluppo storico dell’antica Mesoamerica, l’evoluzione culturale che parte dagli Olmechi (1700-300 a.C.) e fino a toccare i capolavori dell’arte degli Aztechi (1300-1521 d.C.) che permettono di scoprire la vita quotidiana, i rituali funebri e il complesso mondo magico-religioso di quel popolo. Il percorso si conclude con la sala dedicata all’Antico Perù: 2500 anni di storia dei popoli andini fino all’arrivo dei colonizzatori spagnoli.
Nella sezione Africa, tre tappe contraddistinguono l’itineriario espositivo: i primi incontri tra l’Europa e l’Africa, i primi oggetti africani portati in Italia (XVI-XVII sec.) e la scoperta dell’arte africana nei primi anni del Novecento.
Il percorso dell’Oceania è organizzato, invece, per aree tematiche, dalle "Case degli uomini" della Nuova Guinea, ai rapporti dell’uomo con la terra, all’organizzazione sociale tra sacralità e potere.
Per quanto riguarda il piando dedicato alla Preistoria, il percorso espositivo il succedersi cronologico dalle manifestazioni umane di età paleolitica, mostrano le attività di caccia e raccolta, e raccontando delle prime comunità chesi sono passate dal villaggio alla città. Importante testimonianza è lo scavo subacqueo del lago di Bracciano con la grande piroga di 8000 anni fa.
Sede: Palazzo della Scienza Universale - Piazza Guglielmo Marconi, 14 - Roma
Museo delle arti e tradizioni popolari "Lamberto Loria"
L’unico museo statale in Italia con competenze specifiche nel campo delle materie demoetnoantropologiche, la sua finalità è la registrazione delle tradizioni popolari di tutte le regioni italiane e per questo conserva oltre centomila documenti, acquisiti dal 1906 ad oggi. Il Museo nasce dalla Mostra di Etnografia Italiana che si tenne nel 1911 a Roma per celebrare i 50 anni dell’Unità d’Italia, quando Lamberto Loria (1855-1913), etnologo, durante un breve soggiorno nel Sannio, e a seguito delle numerose spedizioni di studio in paesi extraeuropei, si rese conto che anche l’Italia degli inizi del ’900 avrebbe dovuto concentrarsi sulla ricerca etnografica e per questo si propose di aprire un’istituzione che raccogliesse tutta la documentazione di quel mondo agro-pastorale che a quel tempo si stava fortemente trasformando, dopo secoli di immobilità, a causa della veloce industrializzazione di aree vicine e lontane e della conseguenza emigrazione, quasi di massa, dai centri rurali.
Tutto il materiale documentario del Museo è attualmente accessibile al pubblico mediante numerosi servizi: la biblioteca, l’archivio storico, che custodisce acquisizioni, il gabinetto delle stampe, l’archivio fotografico, l’archivio sonoro, l’archivio di antropologia visiva, i depositi etnografici, l’ufficio inventario catalogazione e prestiti, il laboratorio di restauro e il laboratorio audiovisivo. Il Museo, infatti, per la sua specificità ed unicità in tutta la Penisola, è anche un centro di raccolta dati, di ricerca e di documentazione.
Sede: Palazzo delle Arti e tradizioni popolari - Piazza Guglielmo Marconi, 8/10 - Roma
Museo d’arte orientale "Giuseppe Tucci"
Custodisce i reperti raccolti tra il 1928 ed il 1954 dagli scavi delle missioni archeologiche italiane in Iran, Pakistan e Afghanistan, oltre che gli oggetti acquistati in Nepal e Tibet da Giuseppe Tucci, uno fra i massimi orientalisti del Novecento, e si è ulteriormente arricchito nel corso degli anni grazie ad acquisti effettuati dallo Stato presso privati, a donazioni da parte di privati ed enti, nonché a scambi con vari stati asiatici.
Il Museo è stato istituito nel 1957 con Decreto del Presidenziale, ed è stato aperto al pubblico nel 1958. Il 31 maggio 2005 il Museo è stato intitolato a Giuseppe Tucci (1894-1984), che fu anche uno dei promotori dell’istituzione.
Il Museo svolge compiti di tutela degli oggetti artistici ed archeologici provenienti dai paesi asiatici in ambito nazionale, provvedendo, collaborando con le Soprintendenze Territoriali, a controllare il transito doganale dei beni culturali, per evitare la dispersione delle collezioni pubbliche e di quelle private, fornendo consulenza alle Istituzioni pubbliche nelle materie di propria competenza, e promuovendo la conoscenza delle culture asiatiche presso il grande pubblico con mostre, conferenze, visite guidate alle proprie collezioni.
Negli anni le strutture del Museo si modificate per consentire lo svolgimento delle sue attività: una Biblioteca specializzata, un Laboratorio di restauro, un Archivio fotografico, un Archivio delle collezioni orientali in Italia, un Servizio di Bioarcheologia e microscopia elettronica, un Servizio educativo.
Il museo è trasferito all’EUR nel Palazzo delle Scienze del Museo delle Civiltà.
Sede: Palazzo della Scienza Universale - Piazza Guglielmo Marconi, 14 - Roma
Museo dell’alto Medioevo "Alessandra Vaccaro"
Ospitato nel Palazzo delle Scienze all’Eur con l’obiettivo di dotare Roma di un museo archeologico dell’età postclassica e di promuovere la ricerca su un periodo fondamentale per lo studio e la comprensione dei cambiamenti che segnarono il mondo antico, il Museo fu naugurato nel 1967 ed espone materiali databili tra il IV ed il XIV secolo, provenienti per la maggior parte da Roma e dall’Italia centrale.
Alla Roma tardoantica (IV-VI sec.) risalgono tre ritratti imperiali, alcune epigrafi votive e funerarie e una preziosa fibula a balestra in oro con decorazione a traforo. Seguono i ritrovamenti dell’occupazione longobarda in Umbria e nelle Marche (VI-VII sec.) con le due necropoli di maggior valore dell’Italia centrale (Nocera Umbra e Castel Trosino), che, con i loro corredi di armi, gioielli, avori, vetri e vasellame di bronzo e ceramica, ne costituiscono il nucleo di eccellenza. La successiva età carolingia è illustrata da un cospicuo gruppo di rilievi marmorei appartenenti alla decorazione architettonica delle chiese di Roma e del Lazio, che subirono grandi rinnovamti all’epoca della “rinascenza carolingia” (IX-X sec.). Allo stesso periodo appartengono gli arredi e gli oggetti d’uso prelevati da due aziende agrarie di fondazione papale, le domuscultae di S.Cornelia e di S.Rufina, create nella Campagna Romana per assicurare l’approvvigionamento della città (fine VIII-X sec.) e continuate a esistere con altre funzioni fino al pieno medioevo. Il percorso si conclude con la collezione “copta” costituita da rilievi e tessuti che offrono un’espressione significativa della produzione artistica dell’Egitto tardoantico e altomedievale (V-X sec.).
Nel Museo è, inoltre, esposta la meravigliosa decorazione in opus sectile (intarsio di marmi colorati) che ornava la sala di rappresentanza di una domus monumentale, a Ostia, fuori Porta Marina .
Sede: Palazzo della Scienza Universale - Viale Lincoln, 3 - Roma