Nel 1997, con lo scopo di preservare l’accessibilità al pubblico delle opere contenute nel complesso capitolino del Museo del Palazzo dei Conservatori, Museo Nuovo e Braccio Nuovo, nella ex Centrale Termoelettrica Giovanni Montemartini - straordinaria testimonianza di archeologia industriale - ha avuto inizio una mostra intitolata "Le macchine e gli dei". Quest’ultima, databile 1997, ha permesso la liberazione degli spazi sopracitati, inseriti negli ambienti ristrutturati della prima centrale elettrica pubblica a Roma. Inoltre, essa accosta due mondi diametralmente opposti: l’archeologia classica e quella industriale. In essa sono stati esposti molti capolavori della scultura antica, prove dello sviluppo della città antica dall’età repubblicana fino alla tarda età imperiale, oltre a antichi macchinari produttivi. Infine, al suo interno, vengono esposti capolavori scultorei antichi e preziosi manufatti risalenti agli scavi di fine Ottocento e 1930 che ricostruiscono i grandi complessi monumentali e lo sviluppo della città, come già notato precedentemente. L’adeguamento della sede a museo, il restauro delle macchine e la sezione didattica del settore archeo-industriale sono stati realizzati dall’Acea. Nel 2005, alla conclusione dei lavori di ristrutturazione dopo il rientro di una parte delle sculture di Campidoglio, la splendida sede museale, che inizialmente era stata concepita come temporanea, è stata ufficialmente istituita come sede permanente delle collezioni di più recente acquisizione dei Musei Capitolini. Nel museo prosegue ancora il lavoro sperimentale sulle nuove soluzioni espositive collegate alla ricerca scientifica sui reperti, e l’accostamento di opere provenienti da uno stesso contesto consente di ristabilire il legame con il tessuto urbano antico. Il museo è parte di un più ampio progetto di riqualificazione della zona Ostiense Marconi, che prevede la trasformazione dell’area di più antica industrializzazione della città di Roma in un polo culturale che comprende, oltre alla centrale elettrica Montemartini, anche il Mattatoio, il Gazometro, strutture portuali, l’ex Mira Lanza e gli ex Mercati Generali, grazie all’insediamento definitivo delle sedi universitarie di Roma Tre e la realizzazione della Città della Scienza.