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Il ritmo lento dell’autunno dal sapore italiano: itinerari e luoghi dove andare per i tuoi viaggi in Italia

Sei alla ricerca di posti da visitare in autunno in Italia? Sarà la freschezza dell'aria o i colori delle foglie che cambiano, viaggiare in questa stagione in Italia ha qualcosa di molto speciale. Il periodo migliore dell’anno per svolgere attività inconsuete, come visitare vigneti e degustare deliziosi prodotti locali. Scopri le innumerevoli possibilità offerte dal territorio italiano da settembre a dicembre.
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Borghi
Amandola

Amandola

Bandiera Arancione del Touring Club Italiano Grazie alle sue risorse storico-culturali e alle valenze ambientali e paesaggistiche, Amandola è uno dei più importanti centri dell’area montata ed è ritenuta, a ragione, la “porta est” di accesso al Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Porta S. Giacomo, in stile gotico, è l’ingresso al caratteristico e ben preservato centro storico, e porta a piazza Risorgimento, centro vitale del borgo. Da qui una scalinata scende verso il santuario del Beato Antonio, del ‘300, e al suo portale gotico di ispirazione veneziana del 1468. Risalendo le strette strade e i vicoli del centro si raggiunge la panoramica piazza Umberto I, dove primeggiano il torrione del Podestà, ricostruito nel 1547, e il teatro La Fenice, dell’‘800. Tappe imperdibili della visita sono il Museo del paesaggio, con sede nelle sale della ex-collegiata, dove è celebrato il legame tra la città e il Parco Nazionale dei Monti Sibillini, e la chiesa di S. Francesco, del XIII secolo (attualmente chiusa a seguito del sisma del 2016), ricostruita nel ‘300, con un crocifisso ligneo romanico e un ciclo di affreschi del XV secolo di scuola umbro-marchigiana. Nella valle del Tenna, con un breve tragitto in auto, si possono visitare il lago di San Ruffino e il suo percorso circolare da percorrere a piedi, in mountain bike o a cavallo, e la maestosa abbazia dei Ss. Ruffino e Vitale fondata nel VI secolo e ricostruita in stile romanico nel ‘200, e i suoi molti affreschi e la cripta caratterizzata da capitelli in diversi stili architettonici. Il territorio offre anche molte attività sportive e all’aria aperta, come kayak e vela sul lago di San Ruffino, escursioni ad alta quota e in mountain bike e passeggiate a cavallo. Sono molte le pregiate tipicità gastronomiche che rendono Amandola famosa. L’esplorazione degli speciali gusti del territorio amandolese comincia dal miele, che gli antichi chiamavano il "nettare degli dei". Legato alla città da una lunga tradizione, è un prodotto che sa soddisfare il palato per le numerose varietà floreali spontanee e per le diverse specie nettarifere, tra le più famose: acacia, tiglio, castagno, millefiori, melata. La sua elevata qualità è stata riconosciuta da premi a livello regionale e nazionale. Menzione speciale per un altro prodotto tipico: il formaggio e i suoi numerosi derivati. Mozzarelle, burrate, ricotte, stracchino, latte di varia tipologia, numerosi formaggi e tanto altro. Rientra in questa categoria anche lo yogurt, premiato a livello nazionale per la sua elevata qualità. Anche marmellate e confetture fanno parte del patrimonio gastronomico locale, realizzate con la frutta del territorio e confezionate con il metodo tradizionale per garantirne il gusto e la qualità, nel rispetto dell’ambiente. Particolarmente speciale è la confettura prodotta con la mela rosa dei Sibillini. Numerose aziende biologiche locali contribuiscono alla produzione di carne e insaccati. Il più tipico è il ciauscolo, un salume spalmabile dal gusto particolare, che si abbina perfettamente alle tante varietà di pane. Il viaggio nel gusto si chiude in grande con il Tuber Magnatum, ovvero il Tartufo Bianco dei Sibillini. Considerato il prodotto principe delle colline, è riconosciuto a livello nazionale e internazionale, ed è protagonista di molte pietanze golose, come le amandolesi "Fregnacce". Bianco o nero, il tartufo, da secoli abitante del territorio, è al centro di tre Festival (Diamanti a tavola), che si svolgono durante l'anno. Si segnalano, infine due specialità da bere dell’entroterra marchigiano: il vin cotto e lo mistrà. Alcune delle manifestazioni più importanti sono dedicate ai prodotti tipici di eccellenza del territorio come Diamanti a Tavola (a metà marzo il tartufo nero pregiato e nella prima settimana di novembre il tartufo bianco pregiato) e la Festa del gelato artigianale (luglio). La Festa del Beato Antonio - Rievocazione storica delle Canestrelle, si tiene la terza domenica di agosto, ed è un appuntamento di forte tradizione popolare ricco di spettacoli. Amendola è famosa anche per lo storico "Carnevale de Li Paniccià", una rievocazione allegorica dove sfilano gruppi mascherati, macchiette e carri.
Enogastronomia
Valle d’Aosta, sapori ad alta quota

Valle d’Aosta, sapori ad alta quota

Siete arrivati in questo paradiso terrestre? Mettetevi comodi e studiate la carta dei formaggi, con la fontina in primis, regina dei prodotti valdostani. La riconoscete per il sapore dolce e per il colore giallo paglierino, più chiaro nelle forme prodotte in inverno, quando le mucche sono alimentate con il fieno, più intenso nella produzione estiva. Seguono prelibatezze, come la toma di Gressoney, il salignon, il reblec, la brossa, il seras e i formaggi di capra, ciascuno con una storia da raccontare. Ascoltateli e gustateli tutti. Passate a classici come le costolette alla valdostana, la polenta concia e la “soupe valpellineintze” (zuppa alla valpellinese); ottima anche la cacciagione, i camosci in salmì (in “civet”), le trote, la “carbonade”, spezzatino di manzo, e la fonduta, piatto unico a base di formaggio, fuso in un’apposita pentola, per essere mangiato caldo. Gustate gli insaccati, come il Vallee d’Aoste jambon de Bosses, prosciutto dalla speciale maturazione, i Boudin dal gusto raffinato, la Saouseusse, carne trita stagionata, il Lard d’Arnad, morbido lardo, il Teuteun, mammella bovina salmistrata, la Motzetta, aromatica carne essiccata. Il microclima alpino è la gioia delle mele, che qui sviluppano sapori intesi. Assaggiate la Red e la Gold delicious, la Jonagold e la Renetta: crude o cotte, sono dolci e versatili, base di frullati, marmellate dolci o salate, da accompagnare a pregiate pietanze. Dulcis in fundo, i dessert e i vini. Per i primi, assaggiate le tegole, i torcettini – tipici biscotti regionali - e il blanc manger alla valdostana con l’utilizzo di panna; per i secondi, posto d’onore a tutti, come i bianchi Muller-Thurgau e Pinot nero (vinificato in bianco) e i rossi Pinot nero, Gamay, Torrette, Nus Rouge. Mangiato troppo? Ecco un bicchierino di Genepì, digestivo a base di erbe alpine, le artemisie.
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