La Strada del vino e dei sapori in Friuli Venezia Giulia
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In Friuli Venezia Giulia territorio e cucina sono stretti da un legame indissolubile. La straordinaria biodiversità di questa terra, che nasce da un’eccezionale varietà geomorfologica e naturalistica, si esprime anche negli elementi culturali, dalle lingue alle tradizioni alla gastronomia. E, forse, è proprio attraverso la cucina che si può immediatamente percepire l’eredità che proviene da secoli di incontri di popoli e culture diverse. Qui, prodotti e sapori della tradizione mediterranea si mescolano con quelli balcanici e della Mitteleuropa, senza dimenticare la cucina popolare dai piatti semplici e genuini.
La Strada del vino e dei sapori propone sei diversi percorsi: l’obiettivo è quello di offrire al viaggiatore un codice di lettura in grado di creare ogni volta una nuova suggestione, uno stimolo a vivere sempre con curiosità e interesse ogni diversa sfaccettatura del nostro territorio.
Tra le vette e i pascoli: sapori d’alta quota
È sempre montagna, ma è sempre diversa. Dalle Dolomiti, Patrimonio dell’Umanità UNESCO, al Carso attraversando le Alpi Carniche e le Giulie, il paesaggio cambia forme e colori, lingue e abitudini, ma mantiene importanti denominatori comuni: il rispetto per il territorio, l’autenticità delle genti che lo abitano, l’uso sostenibile delle sue risorse. Da noi in montagna si possono scoprire e degustare molteplici varietà di formaggi e latticini, vaccini, caprini e di pecora, prodotti da piccole realtà familiari che tengono viva una lunga tradizione. Iniziando dal rinomato formaggio Montasio DOP, si può spaziare tra gli imperdibili e caratteristici formaggi di malga, il formadi frant, la ricotta carnica affumicata indispensabile nella preparazione degli gnocchi di zucca o come guarnizione per il delizioso primo piatto carnico d’eccellenza: i cjarsons, ravioli semidolci ripieni di un impasto di erbe spontanee varie o di patate, con un misto di uvetta e qualche volta anche cioccolata, conditi, dopo la cottura, con burro fuso e cannella. Tappe da non perdere in questo itinerario di sapori sono quelle con prodotti tipici come il prosciutto di Sauris e la pitina, entrambi prodotti IGP, o la varhackara, un pesto nato per valorizzare il lardo conservando al suo interno ritagli di salame, speck affumicato, guanciale, pancetta e ossocollo. Tra i dolci, non si può dimenticare la gubana delle Valli del Natisone, che qualcuno innaffia anche con un po’ di grappa friulana o di slivovitz, un distillato di prugne tipico del mondo slavo.
Colline di vino e di arte
Storia e arte contrassegnano il territorio dei colli del Friuli Venezia Giulia con località che da sole meritano un viaggio: sono Cividale del Friuli, Cormòns, Gorizia e San Daniele del Friuli. La bellezza del territorio gareggia con l’elevata qualità dell’enogastronomia: la terra, il clima e l’esperienza dei produttori si sono alleati per creare vini che possono nascere solo qui. Bianchi eccellenti, corposi rossi, il celebre Picolit: scegliere il bicchiere da abbinare a un piatto di prosciutto di San Daniele oppure a una ricetta preparata con la Rosa di Gorizia sarà un piacevole dilemma. Si continua poi con il musetto accompagnato dalla brovada, un contorno prodotto con rape colletto viola lasciate a macerare per due mesi nelle vinacce acide di uva nera, o una fetta di pane condita con il pestàt di Fagagna, a base di lardo e erbe aromatiche, o uno spicchio di gustoso formaggio di latteria, prodotto artigianalmente.
Tra fiumi e vigne: il cuore verde del Pordenonese
Nelle colline circostanti e nel territorio del Pordenonese si incontrano corsi d’acqua limpidissimi, pittoreschi borghi e verdi boschi. Ci sono però anche terreni sassosi e ghiaiosi, che si sono formati con i depositi lasciati dai fiumi Meduna, Cellina e Tagliamento. Sono chiamati Magredi e oggi sono il terroir dell’area vinicola DOC Grave, la più estesa del Friuli Venezia Giulia. Lungo questo itinerario, dove la cultura friulana incontra quella veneta, si è definita nel tempo una tradizione gastronomica di ottimo livello. Ne fanno parte ricette a base di oca e portate di pesce d’acqua dolce, come la trota salmonata. Lungo le tappe del vostro viaggio potrete incontrare anche delizie come il delicatissimo figomoro di Caneva o il particolare formaggio Asìno. Ma non dimenticate anche di provare le specialità preparate con la cipolla di Cavasso o le minestre e i contorni a base di fagioli di San Quirino.
Pianure generose e sapori di casa
Intorno alla città di Udine si coltivavano gli ortaggi e si allevano i suini che rappresentano ancora oggi gli ingredienti principali della cucina friulana. Se il famoso frico, una ricetta della tradizione contadina preparata in padella con patate, cipolle e molto formaggio, è il principale simbolo gastronomico del territorio, sono infatti i prodotti a base di maiale e le verdure che caratterizzano maggiormente i menu dei locali udinesi. Tra i più conosciuti: il salame friulano, la salsiccia, la soppressa, il lardo, la marcundela e, naturalmente, il musetto. Da Tavagnacco arrivano invece i deliziosi asparagi bianchi, la cui assenza di colore e delicatezza del sapore derivano da un particolare metodo di coltivazione dell’asparagus officinalis. Ogni anno, a inizio settembre, la città festeggia in occasione di Friuli DOC la qualità dei prodotti e dei vini del territorio. Protagoniste dell’evento non possono che essere le osterie udinesi, veri e propri templi dell’ospitalità friulana.
Sul Carso tra pietre e vento
Influenzata dalle tradizioni slave e dalle culture dei popoli di quello che fu l’Impero austro-ungarico, Trieste offre al visitatore lo splendore di una città dalla bellezza unica, ma anche pronta a coinvolgerlo con piatti e prodotti che spaziano dal mare Adriatico a un entroterra da cui arrivano ogni giorno ingredienti di qualità, come l’olio d’oliva Tergeste DOP. Meritano una tappa i caffè storici del centro e i tipici buffet triestini, dove assaggiare specialità come la porcina o il cotto con kren e senape. Intorno alla città, l’altopiano roccioso calcareo del Carso offre un paesaggio spettacolare ed è caratterizzato da una flora e da una fauna di notevole importanza naturalistica. Proprio in questa zona si producono vini rossi di carattere come il Terrano e bianchi dalla forte componente minerale come la Vitovska e la Malvasia. Appartiene a quest’area anche il paesino di Prosecco, al cui nome è legata la denominazione territoriale dell’omonima DOC. Una gita sul Carso non può non prevedere una sosta in una delle sue osmize, tradizionali punti di ristoro, spesso ospitati in abitazioni private, dove si vendono e si consumano uova, salumi, deliziosi formaggi come lo Jamar e squisiti dolci fatti in casa.
Tra mare e laguna: la riviera dei sapori
Variegata dal punto di vista paesaggistico, con spiagge, foci di fiumi e rocce a strapiombo sul mare, la costa adriatica del Friuli Venezia Giulia propone spunti altrettanto stimolanti durante le pause tra un’escursione, un bagno o una passeggiata sulla sabbia dorata. L’offerta del mare e della laguna è straordinaria in termini qualitativi. Crostacei come granseole, scampi, aragoste, canoce e gamberi nobilitano i menu dei locali così come la qualità di sogliole, spigole, mormore, saraghi, orate, ombrine, passere e anguille pescate nell’Alto Adriatico chiede solo una preparazione semplice che ne salvaguardi le qualità organolettiche. Da provare, nella zona di Grado, il famoso boreto, una pietanza dei pescatori da accompagnare con polenta bianca. Caratteristiche e deliziose anche le acciughe - o sardoni - impanate e le sarde, fritte o in saor. Classici anche i primi e gli antipasti con vongole, capelunghe, capesante, fasolari e cozze. Nel nostro itinerario, ristoranti e trattorie dove appagare la voglia di pesce fresco abbinato a un delizioso bianco friulano non mancano: sul mare, sulla laguna o nell’immediato entroterra.