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Teatro comunale

Panoramica

Svetta nel centro storico di Reggiolo la Rocca medievale: l’edificio, solenne e maestoso, era anticamente un punto di riferimento nella dinamica politica e culturale della città.
Molto più tardi, nell’Ottocento, fu edificato accanto a quest’imponente costruzione il piccolo Teatro Comunale, una struttura indipendente caratterizzata da una facciata timpanata in stile classico, sostenuta da un porticato a quattro colonne.

Secondo quanto affermato dal Paralupi nella sua cronaca, la Storia di Reggiolo, nel Cinquecento, durante il passaggio dell’imperatore Carlo V, fu sede di alcuni spettacoli; nel Seicento, invece, una sala destinata alle rappresentazioni teatrali sorgeva nella stessa area dell’auditorio odierno.

Dopo tante ristrutturazioni, l’edificio rimase inutilizzato per più di quarant’anni e per questo subì un’inesorabile decadenza. Fu il podestà di Reggiolo, Ferdinando Bianchi, a ottenere dalla duchessa Maria Luigia di Parma il permesso per riedificare il teatro: la costruzione fu conclusa nel 1838 anche grazie al contributo dei maggiorenti reggiolesi, che acquistarono i palchi. Il progetto fu affidato all’architetto Luigi Sottili, mentre resta anonimo l’artista parmense che curò le decorazioni.
Il sipario fu realizzato da Martini, ispiratosi al trionfo di Pallade Atena presente sul sipario del Regio di Parma. A causa dell’incendio del 1973 se ne conserva solo il lato sinistro, così come sono andati distrutti alcuni pregiati scenari della Piazza.

Nell’ano 1880 fu annesso al primo piano un ridotto dedicato al musicista reggiolese C. Rinaldi e fu realizzata una facciata porticata dotata di tre finestre e un timpano dalle linee d’ispirazione classicheggiante. All’interno, la classica sala a ferro di cavallo presenta tre file di palchi, di cui quella al centro più sporgente.
Il decoro del soffitto è stato rifatto nel 1931 da Giuseppe Moscardini. A parte questo intervento, la struttura attuale è rimasta simile a quella originaria. Durante la guerra, il teatro venne adibito a granaio.
Il progetto di demolirlo e convertirlo in cinematografo, prospettato negli anni Cinquanta, venne fortunatamente accantonato e nel 1964 vennero effettuati degli interventi di consolidamento di alcuni elementi portanti.
Prima dell’intervento del 1982, volto al recupero delle strutture, del pavimento e al rifacimento della facciata, il teatro era adibito a deposito comunale, mentre gli atri ospitavano una società ciclistica.

Dal 1982 al 1994, grazie sostegno della regione e alla legge sul sisma del 1987, vennero eseguiti diversi interventi di restauro, dopo i quali il teatro tornò in parte utilizzabile. Attualmente, il foyer e il ridotto sono adibiti a sala conferenze e sala mostre, con un nutrito calendario di eventi; un locale del sottopalco ospita una scuola di musica ed è la sede un complesso bandistico. Nel 2004 si è conclusa la messa in sicurezza del velario, lesionato dalle infiltrazioni di acqua piovana. Sono ancora necessari lavori di restauro sia per l’impiantistica che per il recupero degli arredi delle decorazioni.

Occorre inoltre ricordare che, dalla metà dell’Ottocento fino ai primi decenni del Novecento, il teatro ha ospitato un ricco programma di prosa con l’esibizione di alcune tra le più rinomate compagnie italiane (Melato, Baseggio, Gramatica, Paternò e Zacconi). Interessanti anche le stagioni liriche: tra le opere rappresentate, “La Norma” e “La Traviata”.

Teatro comunale
42046 Reggiolo RE, Italia
Sito Web

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