Poco prima che si entrasse nel XVIII secolo, nel piccolo Comune di Parma, Fidenza, le sale teatrali spuntavano di rado. Qualche eccezione iniziò a figurare nel 1597 presso il Palazzo Zuccheri, oppure nel 1609 presso una sala della Rocca dei Farnese.
All’accrescere dell’interesse teatrale, crescevano anche le esigenze di far sorgere nuove strutture, così nel ‘700, nacquero due teatri: uno dalle dimensioni contenute, dal materiale legnoso, nel vecchio seminario vescovile, e il secondo, a fianco all’ospedale di San Giorgio, di proprietà di una famiglia ducale.
Tra i due, soltanto il secondo conservò una certa fama, vista la storia del capoluogo in cui era presente. Per fortuna, il sito storico non venne abbandonato, ma anzi, fu arricchito di valore dal 1725, anno in cui Antonio Farnese ed Enrichetta d’Este, celebrarono le loro nozze organizzando giochi di cavalli, danze mascherate e in corte.
A tal proposito vennero effettuati lavori di restauro, Francesco Negri decise di rinnovare palchetti e palco, mentre il mastro Ippolito Pinozzi si dedicò a rivoluzionare pavimenti e muri. Ma negli anni, i lavori non durarono per molto, tanto che il Consiglio degli anziani fece notare le criticità dell’edificio, sottolineando come i legni della loggia su due piani, dovesse esser sostituita.
Ecco che un gruppo di cittadini, comprarono un terreno in Piazza Verdi, e grazie all’intervento dell’architetto Nicola Bettoli, l’edificio venne edificato proprio lì, rispettando tutti i canoni di sicurezza. A decorare l’edificio fu Girolamo Magnani, esperto in scenografia, ed è proprio in suo nome che gli vennero dedicati gli spazi come i camerini, la sala da ballo, il palcoscenico e una tribuna per ospitare gli artisti musicali.
Dopo 3 anni di chiusura, il teatro venne riaperto nel 1988, riadeguandolo a norma. Oggi è attivo, ed ospita stagioni di lirica, prosa, spettacoli per ragazzi, dialettali e opere sinfoniche. Seppur saltuariamente, il Teatro Magnani è protagonista di eventi come la Gran Fiera di Borgo San Donnino che si tiene ad ottobre, oppure il Festival Teatrale ’Giostra di Maggio’. Oggigiorno invece, all’interno del caffè del trato, è esposto un nucleo di opere d’arte di Oreste Emanuelli, che donò al Comune di Fidenza poco prima che morisse. Una donazione che raccolse più di 1.300 dipinti, tutti detenuti nella Biblioteca Civica Leoni.