Panoramica
Come altre importanti architetture cittadine, l’esteso complesso della Certosa di Ferrara è legato all’iniziativa estense: fu fondato nel 1452 come convento di frati certosini per volontà del duca Borso ed era inizialmente collocato al di fuori delle mura, secondo quanto esigeva la regola dell’ordine. Verso la fine del ’400 l’area venne inclusa nell’ampliamento urbano noto come Addizione Erculea, di cui occupa la porzione nord-orientale. In contemporanea fu edificata la chiesa di S. Cristoforo, dal bel portale settecentesco in marmo che orna la facciata rimasta incompiuta. L’interno si sviluppa su un’unica navata con 6 cappelle laterali, delimitate da pilastri con bassorilievi marmorei che raffigurano le imprese dei duchi estensi, e conserva un ricco patrimonio di opere d’arte e arredi liturgici. In epoca napoleonica i monaci certosini vennero espulsi e nel 1813 il complesso fu scelto come sede del nuovo cimitero cittadino acquisendo le attuali forme monumentali. Un ampio porticato curvilineo introduce al complesso e prosegue ai lati dell’edificio di culto racchiudendo quattro chiostri; lungo il tracciato si susseguono sculture, bassorilievi e architetture sepolcrali. Un famedio custodisce la tomba del duca Borso, mentre nel camposanto trovano sepoltura numerosi ferraresi illustri, tra cui il pittore Giovanni Boldini, il poeta Corrado Govoni e il regista Michelangelo Antonioni. Alle spalle della Certosa si trova invece il cimitero ebraico, che ospita le spoglie di Giorgio Bassani.