Panoramica
Nel sottosuolo di Napoli si cela un universo parallelo, fatto di gallerie, cavità e cunicoli che raccontano una storia millenaria. Questo mondo nascosto, noto come Napoli Sotterranea, nasce dalla particolare conformazione geologica del territorio, composto da tufo, una roccia vulcanica leggera e facilmente lavorabile, che ha permesso nei secoli la creazione di un intricato sistema sotterraneo.
Le prime escavazioni risalgono all’epoca dei Greci, intorno al V secolo a.C., quando si iniziò a scavare nel tufo per ottenere materiale da costruzione e per realizzare cisterne destinate alla raccolta dell’acqua. Con l’arrivo dei Romani, questa rete si ampliò e si trasformò in un vero e proprio sistema idrico, capace di distribuire acqua potabile in tutta la città.
Nel corso del Medioevo, e in particolare con l’espansione urbana sotto gli Angioini nel Duecento, l’estrazione del tufo divenne ancora più intensa. Le abitazioni venivano costruite direttamente sopra le cave, rendendo Napoli una città letteralmente fondata sulle sue fondamenta scavate. Tra il XVI e il XVII secolo, alcune normative vietarono l’importazione di materiali da costruzione, spingendo i cittadini a sfruttare ancora di più il sottosuolo, che si arricchì di pozzi, cisterne e nuove cavità.
Nel 1885, a seguito di una grave epidemia di colera, il vecchio sistema idrico venne dismesso, lasciando il sottosuolo in uno stato di abbandono. Ma durante la Seconda Guerra Mondiale, quelle stesse cavità tornarono a essere vitali: furono trasformate in rifugi antiaerei, offrendo protezione alla popolazione durante i bombardamenti. Ancora oggi, è possibile vedere graffiti, messaggi e disegni lasciati da chi vi trovò riparo.
Negli anni successivi, soprattutto a partire dagli anni ’60, il sottosuolo fu in parte dimenticato, utilizzato come deposito o discarica. Solo grazie all’impegno di appassionati e volontari, è stato progressivamente recuperato e valorizzato, diventando un luogo di memoria e scoperta. Oggi, attraverso visite guidate, è possibile esplorare questo affascinante labirinto, camminare tra gallerie, pozzi, cisterne e rifugi, e immergersi in una Napoli che vive anche sotto la superficie.