Panoramica
Da oltre un secolo la Pinacoteca comunale di Città di Castello ha sede nel palazzo Vitelli alla Cannoniera, splendido complesso rinascimentale che deve il nome alla vicinanza di una fonderia di cannoni. Si tratta della più ricca tra le 5 dimore urbane della potente famiglia Vitelli, alleata dei Medici di Firenze, che governò questa città a più riprese tra XV e il XVI secolo. L’edificio, eretto nella prima metà del ’500, si affaccia su un bel giardino con una facciata decorata a graffito su disegno di Giorgio Vasari. Lo scalone interno corre tra affreschi di complicato valore simbolico, con Apollo e le muse, antichi sapienti, sibille e imperatori, opera di Cola dell’Amatrice e Cristoforo Gherardi. Ancora più affascinante del contenitore è il contenuto: nelle sale è infatti esposta quella che, a giudizio di molti, è la seconda raccolta d’arte umbra dopo la collezione della Galleria nazionale di Perugia. Grande protagonista è Luca Signorelli, attivo a Città di Castello tra il 1475 circa e l’inizio del ’500, rappresentato da diverse opere. L’altra star delle collezioni, nonostante lo stato di conservazione non sia perfetto, è lo stendardo della SS. Trinità di Raffaello Sanzio, lavoro giovanile che alcuni critici collocano nel 1499 e altri nel 1504: tra i dipinti realizzati da Raffaello a Città di Castello, è l’unico rimasto in loco. Si tratta di un gonfalone destinato a essere portato in processione, raffigurante da un lato la Crocifissione e i Ss. Rocco e Sebastiano, dall’altro la Creazione di Eva: oggi i due lati sono esposti l’uno accanto all’altro. Nel museo si segnala anche un prezioso reliquiario del 1420 attribuito a Lorenzo Ghiberti.