Da Prato ad Artimino

La prima tappa della Via Medicea riserva subito ben tre gioielli dell’intero percorso – le Cascine Medicee e le ville patrimonio Unesco di Poggio a Caiano e "La Ferdinanda"
L'itinerario di 19 km segna il suo inizio nel Parco delle Cascine di Tavola, area verde urbana di circa 300 ettari appena fuori la città di Prato, realizzata nel '400 per volere di Lorenzo Il Magnifico.
Prosegue verso Poggio a Caiano e la sua splendida Villa Medicea edificata sempre per volontà di Lorenzo Il Magnifico su progetto di Giuliano da Sangallo che mescola magistralmente l'architettura rinascimentale con elementi tipici dell’architettura rurale toscana.
La Villa "La Ferdinanda" si svela in tutta la sua bellezza alle porte di Artimino, a fine tappa. Conosciuta come la “Villa dei Cento Camini”, fu progettata dal Buontalenti su commissione del Granduca Ferdinando I de ‘Medici.
Da Artimino a Bacchereto

Si lascia Artimino, ma non prima di aver fatto un piccolo anello nelle vicinanze, per scoprire l'affascinante Necropoli Etrusca di Prato Rosello e il Museo Etrusco di Artimino. Si continua in direzione Bacchereto per immergerci nella natura del Montalbano in questa seconda tappa che prevede circa 22 km di cammino e 847 m di dislivello in salita. Vari sono i luoghi intrisi di storia e leggenda che si possono scoprire sul tracciato come la Pieve di San Martino in Campo e l'Abbazia di San Giusto. Il Masso del Diavolo, nell'Area archeologica e naturalistica di Pietramarina, è un enorme monolite di arenaria probabilmente utilizzato come altare in epoca etrusca, il cui nome ha origini legate a un’impronta sulla roccia che ricorda una zampa caprina del demonio.
Il percorso della seconda tappa si collega all’anello Montelupo – Capraia: un itinerario di 14 km che offre all’escursionista la possibilità di un facile e ‘silenzioso’ cammino lungo il fiume Arno grazie alla presenza della pista ciclo-pedonale che scorre lungo la vecchia ferrovia Firenze-Pisa, la prima costruita a metà Ottocento nel Granducato di Toscana.
Da Bacchereto a Vinci

Si percorre il crinale del Montalbano caratterizzato da una folta vegetazione fino a raggiungere il Barco reale mediceo, la riserva di caccia istituita a inizio del 1600 dal granduca Ferdinando II de' Medici. Si tratta di una zona racchiusa da una circonferenza di circa 52 chilometri di mura, di cui oggi si possono vedere affiorare alcuni resti; estendendosi tra Poggio a Caiano, Carmignano, Artimino, Poggio alla Malva, Bacchereto, Porciano, il percorso ne attraversa gran parte.
Scendendo dal versante meridionale del Montalbano, si abbandonano le zone boschive per immergersi nelle colline di Leonardo da Vinci e per raggiungere il luogo che gli ha dato i natali dove si conclude la terza tappa dopo 18 km di cammino. A Vinci è possibile visitare il Museo Leonardiano nel cuore storico di Vinci e la Casa Natale nella campagna appena fuori il borgo.
In prossimità della Torre di Sant'Alluccio si può intraprendere un anello di 15 km che coinvolge il territorio di Quarrata (Anello della Magia – Quarrata). Un'area che crebbe di valore a partire dall'acquisto da parte di Francesco I della Villa La Magia nel 1583, entrando a far parte dei possedimenti medicei. Villa La Magia a Quarrata è una delle dodici residenze medicee della Toscana dichiarate dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità. Nata come casa-torre della famiglia pistoiese dei Panciatichi nel Trecento, passò ai Medici nel 1583 acquistata dal granduca Francesco I e fu ristrutturata dall’architetto di corte Bernardo Buontalenti.
Da Vinci a Fucecchio

Si riparte dal borgo di Leonardo camminando tra paesaggi ritmati dalle geometrie dei vigneti e degli oliveti in questa quarta e ultima tappa che prevede 19 km di cammino. Un po' di saliscendi e Cerreto Guidi spalanca le sue porte, mostrando il suo delizioso centro storico dove si erge imponente la Villa Medicea. Dichiarata dall’Unesco Patrimonio mondiale dell’Umanità insieme alle altre residenze dei Medici in Toscana, fu edificata intorno al 1556 per volontà di Cosimo I, come residenza di caccia.
Deve parte della sua notorietà alla tragica sorte di Isabella de’ Medici, la cui morte avvenuta nella dimora pende tra storia e leggenda.
Proseguendo il cammino ci si dirige verso la fine raggiungendo il suggestivo borgo di Fucecchio e l’omonimo palude. Zona palustre interna più grande d'Italia, il Padule di Fucecchio ospita una grande varietà di piante, dalla felce reale alla grande carice, dal morso di rana all'otricolaria ma anche 200 specie di uccelli, come la gru, la cicogna nera e i numerosi aironi. Non solo, tutela anche testimonianze di valore storico come il Ponte mediceo di Cappiano che idealmente conclude questo viaggio alla scoperta delle terre e della storia legate alla famiglia Medici.