Istituito per decreto di Vittorio Emanuele I nel 1817, l’Archivio di Stato di Genova si è fatto carico della conservazione della documentazione prodotta dai governi della Repubblica di Genova (metà del X secolo all’annessione all’Impero francese), dal Regno di Sardegna, del Regno d’Italia e della Repubblica Italiana con sede nella provincia di Genova.
Le spoliazioni sistematiche effettuate da Napoleone Bonaparte hanno causato gravi lacune nei fondi governativi, che hanno portato la parte più rilevante delle carte genovesi a essere spedite in Francia nel 1808 e nel 1812. Successivamente, il Congresso di Vienna ha assegnato i territori dell’antica Repubblica di Genova al Regno di Sardegna. Quindi, su richiesta dei piemontesi, sono iniziate le trattative per la restituzione degli archivi regi, che nel 1816 sono stati inviati a Torino, per essere finalmente riportati a Genova tra il 1865 e il 1867. La parte di materiale spedita in Francia nel 1812 è rimasta a Torino per circa mezzo secolo, mentre quello sottratto nel 1808, non identificato dagli emissari piemontesi e conservato in un Fond Génois presso il Ministero degli Esteri, è stato ritrovato nel 1879 dall’americanista Henri Harrisse. Nonostante le resistenze francesi, la restituzione di queste carte è avvenuta solo dopo la Seconda guerra mondiale. Alcune serie e unità archivistiche che erano contenute nell’archivio governativo prima della rivoluzione francese sono rimaste a Parigi e a Torino, oppure sono state inserite nel patrimonio di diversi istituti culturali genovesi: la Biblioteca Universitaria, l’Archivio Storico del Comune, la Civica Biblioteca Berio, il Galata - Museo del Mare.
Le sedi
Per quanto riguarda la sede dell’Archivio, essa è stata per circa due secoli il Palazzetto Criminale, già sede del podestà di Genova, situato nelle vicinanze di Palazzo Ducale. A causa dei lavori di restauro necessari e del miglioramento della conservazione del patrimonio, tutte le carte sono state trasferite nel complesso Monumentale di Sant’Ignazio, inaugurato nel 2004, e in un magazzino industriale a Campi, nella periferia della città. I restauri del Palazzetto Criminale sono stati sospesi parecchi anni fa per mancanza di fondi, e il cantiere è tuttora chiuso. Lo spazio attualmente a disposizione non è comunque sufficiente per accogliere i versamenti di documentazione storica recente, che, al momento, è stata in parte spedita fuori regione nel Polo archivistico di Morimondo.
Il complesso monumentale di Sant’Ignazio, situato nel quartiere di Carignano, è stato costruito a partire dalla cinquecentesca villa di campagna della famiglia De Franceschi, membri del patriziato cittadino, e nel 1659 è stato acquistato dai Gesuiti per farne la sede del loro Noviziato. Nel secondo decennio del Settecento, su progetto dei fratelli Ricca, è stata edificata la bella chiesa barocca. Il Complesso di Sant’Ignazio è stato utilizzato nel corso degli anni per diversi scopi, tra cui abitazione delle Monache Convertite dopo la soppressione dell’Ordine, poi come caserma dopo l’annessione di Genova all’Impero francese, e infine come Archivio di Stato nel 1986.
Il patrimonio documentario dell’Archivio di Stato di Genova
I documenti del governo genovese del Medioevo includono trattati di alleanza e accordi economici con varie parti del mondo, senza alcuna discriminazione basata sulla razza o sulla religione. Questo ci permette di studiare la politica estera del governo di Genova dall’XI al XVIII secolo.
L’Archivio di Stato di Genova conserva gli archivi notarili, preziosa fonte di informazioni sulla Genova medievale e sui suoi insediamenti d’oltremare. I registri del XII secolo sono particolarmente degni di nota perché sono gli unici documenti al mondo di questo periodo. Sono inoltre presenti quasi 450 documenti notarili tre-quattrocenteschi, che certificano in modo dettagliato la vita sociale, politica, culturale ed economica di Genova.
Anche l’Archivio di Casa di San Giorgio riveste una notevole importanza perché l’ente si è occupato del risanamento del debito pubblico genovese, e ha contribuito a rendere possibile la prima banca pubblica d’Europa, il Banco di deposito e giro. È un complesso di oltre 40.000 unità archivistiche che ora è completamente accessibile online.
L’Archivio conserva i documenti finanziari di vari enti pubblici e organizzazioni private della provincia, nonché fonti storiche dal Risorgimento alla seconda guerra mondiale.
L’Archivio di Stato di Genova possiede un’ampia raccolta di carte geografiche risalenti al XVIII secolo. Queste mappe sono disponibili online e possono essere visualizzate in formato completamente digitale.