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Cicloturismo
Giro d'italia

Sulle orme del Giro d’Italia 2022: Sanremo - Cuneo

Tipologia
Percorso in bici
Durata
1 giorno
Numero Tappe
3
Difficoltà
Medio

Pedalare lungo questo itinerario è vivere un duello tra testa e cuore. Con la prima che impone di tenere gli occhi sull’asfalto e il secondo che invita ad alzare lo sguardo. Verso colli, fortificazioni e terrazze che vi faranno innamorare.

Tre scenari in uno

Spiagge ampie e sabbiose, intervallate da scogli e lunghi tratti di roccia: siamo sulla Riviera dei Fiori, nel Ponente Ligure, dove le colline ricoperte dalla macchia mediterranea si spingono a ridosso del mare. Lo scenario cambia radicalmente nelle Alte Langhe, i colli piemontesi al confine con la Liguria votati alla viticoltura. Qui i pendii sono più aspri, ma sempre incantevoli nel loro cambiare abito a ogni stagione: verdissimo nella primavera-estate, bianco-neve in inverno, giallo-arancio con il foliage autunnale. Infine, la provincia di Cuneo, adagiata nell’Alta Val di Tanaro, un ambiente naturale ancora incontaminato, con fitti boschi di querce, castagni, faggi e pini, dove le linee all’orizzonte si fanno più verticali: sono le pareti delle Alpi Liguri e, più in lontananza quelle, dell’Arco Alpino

In bici dal Ponente Ligure al Piemonte

La Riviera dei Fiori e le colline piemontesi. Il mar Tirreno e l’Arco Alpino che rapisce lo sguardo e rasserena la mente. È difficile immaginare un itinerario più ricco di questo, che si snoda lungo le strade della tredicesima tappa del Giro d’Italia 2022. Al patrimonio naturalistico, si aggiungono spunti storici, artistici e spirituali. E un invito per tutti i cicloamatori: guardate all’insù. Non limitatevi alle salite (una per la verità) sui pedali, ma approfittate anche di torri, aerostati e cupoloni. Dall’alto questo territorio vi apparirà ancora più meraviglioso. 

Sanremo, una terrazza sul mare

giro d italia 13

Sanremo città dei fiori, delle canzoni, dei tuffi in mare, ma non solo. Pochi sanno che questa rinomata località turistica ha un cuore medievale tutto da scoprire, prima di attaccare l’itinerario ciclistico: la Pigna. Da dove arriva questo nome? Dal labirinto di vicoli, scalinate, archi e passaggi coperti che si dispongono ad anelli concentrici intorno al centro della città vecchia, fondata intorno all’anno Mille. In cima si trovano i Giardini Regina Elena, con il Santuario Madonna della Costa, una chiesta dalla pianta a croce latina e con una deliziosa facciata in stile barocco: un luogo speciale da cui ammirare un panorama unico sul blu del Tirreno. Scesi sul litorale, è il momento di mettere le mani sul manubrio per un primo tratto che non presenta grandi difficoltà. Si percorre il litorale, passando per Arma di Taggia, San Lorenzo a Mare e infine Imperia. A questo punto, però, è il momento di lasciarsi il mare alle spalle.  

Il Colle di Nava, un forte in mezzo ai monti

giro d italia 13 lavanda

La svolta verso l’entroterra impone un cambio di passo. L’itinerario inizia ad arrampicarsi verso il Colle di Nava, il valico tra le Alpi Liguri che unisce la Liguria al Piemonte. Segnatevi questo nome: Pieve di Teco. È il borgo medievale da cui la salita inizia a fare sul serio. Per arrivare al valico, bisogna pedalare per 11 chilometri, affrontando una pendenza media del 7 per cento. È un tratto che rischia di mandare in crisi i polmoni meno allenati, ma la fatica è ripagata dall’arrivo in cima, tra le coltivazioni di lavanda che da fine giugno a metà agosto esplodono di lilla. Il periodo non è quello della fioritura? Qualcos’altro rende speciale questo luogo: i Forti Napoleonici, un sistema di fortificazioni edificate nel XIX secolo dai sovrani sabaudi. Il Forte Centrale, proprio sulla vetta del colle, è in perfetto stato di conservazione, con i due ponti levatoi e la trincea collegata al fossato. Il resto del percorso si snoda lungo un altopiano punteggiato di paesini incantevoli. Uno dove fermarsi per un aperitivo di fine giornata? Garessio, uno dei borghi più belli d’Italia: la sua piazzetta San Giovanni pare un salotto a cielo aperto.

Mondovì e Cuneo, sempre più su

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L’ultima sosta da non perdere prima dell’arrivo è Mondovì, famosa tra le altre cose anche per le mongolfiere. Dopo tanti chilometri in sella, l’opzione pit-stop tra le nuvole è invitante, no? Se invece preferite volare alto, ma restando con i piedi per terra, prendete la funicolare progettata da Giorgetto Giugiaro: in 10 minuti raggiungerete il rione di Piazza, il più antico della città, elegantissimo con i suoi vicoli e le botteghe storiche. Pochi minuti di cammino e siete nel Giardino del Belvedere: da qui potete allungare lo sguardo sulle Langhe e sull’arco alpino. Se puntate verso sud-est, davanti a voi appare una meraviglia che vale una piccola deviazione dall’itinerario. A circa 5 chilometri da Mondovì, infatti, si trova il Santuario della Natività di Vicoforte, un monumento barocco che vanta la cupola ellittica più grande al mondo. Anche in questo caso, non accontentatevi di guardarla da terra e salite le scale a chiocciola fino ai suoi 60 metri di altezza. Da qui, puntate diritti verso Cuneo, il capoluogo di provincia costruito su uno sperone di roccia incastonato tra il fiume Stura e il torrente Gesso. La strada è leggermente in salita, ma non particolarmente difficoltosa. Fate attenzione al pavé del centro storico, che rischia di essere insidioso per le due ruote, ma una volta arrivati a destinazione prendetevi del tempo per rilassarvi. Cuneo è la classica città sabauda che a prima vista appare austera, ma poi ti conquista. Anche qui, puntate in alto: salite fino ai 52 metri di altezza della Torre Civica e osservate l’arco alpino. Sicuri di voler tornare a terra?

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