Salta il menu
Cicloturismo
Giro d'Italia

Sulle orme del Giro d’Italia 2022: Pescara - Jesi

Tipologia
Percorso in bici
Durata
1 giorno
Numero Tappe
3
Difficoltà
Medio

Pedalare lungo questo percorso è… passare dalla verve della costa Adriatica alla quiete dei colli marchigiani; dal brodetto di pesce ai salumi e alle lenticchie; dal fiato corto sulla bike al batticuore per alcune delle poesie più belle della letteratura italiana. Serve altro per convincervi?

Dove le onde s’infrangono sui colli

Si pedala lungo la costa Adriatica, che in questo tratto dall’Abruzzo alle Marche regala acque limpide e lunghe spiagge sabbiose, protette da pinete verdissime. Poi l’entroterra marchigiano con le sue colline, che rappresentano il 69 per cento del territorio della regione: una distesa di poggi con pendii che degradano dolcemente, ricoperti da frutteti e campi di girasole. Vicino a Jesi, una delle poche valli: la Vallesina, l’unica a distendersi parallela alla linea del litorale. Grazie alla sua posizione, è accarezzata sia dell’aria fresca delle montagne sia dei venti salmastri dell’Adriatico: il risultato è un microclima unico, con forti escursioni termiche, perfetto per i vigneti. Non a caso, questa è la zona del Verdicchio, uno dei vini DOC più famosi delle Marche.

Sulle due ruote dall’Abruzzo alle Marche

Dal litorale Adriatico, con la sua atmosfera rilassata e vacanziera, alle colline marchigiane, che invitano al silenzio e alla riflessione. È un cambio di passo sui pedali ma anche mentale, quello che serve per affrontare le due metà di questo itinerario ispirato alla tappa numero dieci del Giro d’Italia 2022. Il filo conduttore è la storia che si respira a ogni chilometro. Merito di tre personaggi illustri, che sono nati in questo territorio e qui hanno lasciato segni indelebili. Pronti a scoprirli?

A casa di Gabriele D’Annunzio

giro d italia 10 area marina protetta torre del cerrano

Dici Pescara e pensi a Gabriele D’Annunzio, nato qui nel 1863. Prima di salire in sella, dunque, vale la pena visitare il Museo Casa Natale a lui dedicato, dichiarato Monumento Nazionale nel 1927: all’interno di 9 sale si possono ammirare gli arredi, i mobili d’epoca e alcuni oggetti personali del poeta e della sua famiglia. Per una gita open air, invece, il consiglio è di perdervi nella Pineta Dannunziana, il polmone verde a sud della città che custodisce ville e palazzi liberty da perdere la testa. Ora sì che potete salire in sella. La prima parte del tracciato, poi, è un invito al sorriso. Si tratta, infatti, della statale che corre lungo il litorale Adriatico: un tratto pianeggiante, stretto tra il luccichio del mare a destra e le pinete sulla sinistra. Gli unici elementi che vi spingeranno a rallentare saranno le strisce pedonali e le rotatorie. Ma un buon motivo per fermarvi c’è. A Silvi, poco prima di Roseto degli Abruzzi, inizia l’Area Marina Protetta Torre del Cerrano: un tratto di mare incontaminato, che merita un tuffo, seguito da un bagno di sole tra le dune della spiaggia. 

Sull’ermo colle di Giacomo Leopardi

giro d italia 10 statua giacomo leopardi

All’arrivo a Civitanova Marche la musica cambia: lasciato il litorale pianeggiante ci si alza sui pedali per affrontare le colline. La strada si fa più ripida, ma anche più stretta. Dopo una trentina di chilometri di su e giù, vi porta a Recanati, luogo natio di un altro grande protagonista della letteratura italiana: Giacomo Leopardi. Fermarsi è d’obbligo, perché vi permette di immergervi nell’immensa produzione artistica del poeta marchigiano. Il tour non può che iniziare a Palazzo Leopardi, con la biblioteca fornitissima (contiene oltre 20mila volumi) dove il poeta e i suoi fratelli trascorrevano giornate intere a studiare. Il tuffo nella vita del poeta continua all’esterno. Nella piazzetta che ispirò la lirica Il Sabato del Villaggio; nel chiostro della chiesa di Sant’Agostino, con la torre che rimanda alla poesia Il Passero Solitario: nella sommità del monte Tabor, da dove Leopardi compose L’infinito.

Nella città di Federico II

giro d italia 10 jesi

Dalle suggestioni letterarie a quelle storiche. La parte finale di questo itinerario, infatti, si snoda tra borghi medievali cinti da mura: i cosiddetti “Castelli di Jesi”. Li chiamano anche paesi-terrazza, per la loro posizione in cima ai colli: basta una pausa per dissetarsi e un clic con lo smartphone in qualsiasi direzione per portare a casa un panorama da cartolina. Da Monsano parte una discesa che termina a circa un chilometro e mezzo dall’arrivo. Poi la strada risale con una pendenza media del 2 per cento fino all’arrivo a Jesi, bellissima con la sua cinta muraria perfettamente conservata, costruita sopra quella romana. Ma Jesi è soprattutto la città di Federico II, che qui nacque nel 1194. Alla sua figura è intitolata la piazza dove nell’antichità c’era il foro romano e il Museo Federico II Stupor Mundi, che attraverso sedici sale tematiche racconta la vita dell’Imperatore di Svevia

Ops! C'è stato un problema con la condivisione. Accetta i cookie di profilazione per condividere la pagina.