A casa di Gabriele D’Annunzio
Dici Pescara e pensi a Gabriele D’Annunzio, nato qui nel 1863. Prima di salire in sella, dunque, vale la pena visitare il Museo Casa Natale a lui dedicato, dichiarato Monumento Nazionale nel 1927: all’interno di 9 sale si possono ammirare gli arredi, i mobili d’epoca e alcuni oggetti personali del poeta e della sua famiglia. Per una gita open air, invece, il consiglio è di perdervi nella Pineta Dannunziana, il polmone verde a sud della città che custodisce ville e palazzi liberty da perdere la testa. Ora sì che potete salire in sella. La prima parte del tracciato, poi, è un invito al sorriso. Si tratta, infatti, della statale che corre lungo il litorale Adriatico: un tratto pianeggiante, stretto tra il luccichio del mare a destra e le pinete sulla sinistra. Gli unici elementi che vi spingeranno a rallentare saranno le strisce pedonali e le rotatorie. Ma un buon motivo per fermarvi c’è. A Silvi, poco prima di Roseto degli Abruzzi, inizia l’Area Marina Protetta Torre del Cerrano: un tratto di mare incontaminato, che merita un tuffo, seguito da un bagno di sole tra le dune della spiaggia.
Sull’ermo colle di Giacomo Leopardi
All’arrivo a Civitanova Marche la musica cambia: lasciato il litorale pianeggiante ci si alza sui pedali per affrontare le colline. La strada si fa più ripida, ma anche più stretta. Dopo una trentina di chilometri di su e giù, vi porta a Recanati, luogo natio di un altro grande protagonista della letteratura italiana: Giacomo Leopardi. Fermarsi è d’obbligo, perché vi permette di immergervi nell’immensa produzione artistica del poeta marchigiano. Il tour non può che iniziare a Palazzo Leopardi, con la biblioteca fornitissima (contiene oltre 20mila volumi) dove il poeta e i suoi fratelli trascorrevano giornate intere a studiare. Il tuffo nella vita del poeta continua all’esterno. Nella piazzetta che ispirò la lirica Il Sabato del Villaggio; nel chiostro della chiesa di Sant’Agostino, con la torre che rimanda alla poesia Il Passero Solitario: nella sommità del monte Tabor, da dove Leopardi compose L’infinito.
Nella città di Federico II
Dalle suggestioni letterarie a quelle storiche. La parte finale di questo itinerario, infatti, si snoda tra borghi medievali cinti da mura: i cosiddetti “Castelli di Jesi”. Li chiamano anche paesi-terrazza, per la loro posizione in cima ai colli: basta una pausa per dissetarsi e un clic con lo smartphone in qualsiasi direzione per portare a casa un panorama da cartolina. Da Monsano parte una discesa che termina a circa un chilometro e mezzo dall’arrivo. Poi la strada risale con una pendenza media del 2 per cento fino all’arrivo a Jesi, bellissima con la sua cinta muraria perfettamente conservata, costruita sopra quella romana. Ma Jesi è soprattutto la città di Federico II, che qui nacque nel 1194. Alla sua figura è intitolata la piazza dove nell’antichità c’era il foro romano e il Museo Federico II Stupor Mundi, che attraverso sedici sale tematiche racconta la vita dell’Imperatore di Svevia.