Basilica di Sant'Apollinare in Classe, un capolavoro paleocristiano ornato da mosaici unici
La città di Ravenna, prezioso scrigno di tesori nel cuore della Romagna, vanta 8 monumenti dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, ma solo uno di questi edifici di culto si trova al di fuori del centro cittadino, nella frazione di Classe per la precisione.
Stiamo parlando della grandiosa e solenne Basilica di Sant'Apollinare in Classe, il più grande esempio di basilica paleocristiana nel mondo, ornata di splendidi mosaici policromi, che hanno resistito pressoché intatti nei secoli, e circondata dal verde della campagna romagnola.
Tappa obbligata per chi visita la città per la prima volta, la Basilica di Sant'Apollinare fa parte del Parco Archeologico di Classe insieme all’Antico Porto di epoca romana e al CLASSIS Ravenna, il Museo della Città e del Territorio.
Il luogo simbolo del culto di Sant’Apollinare
La storia della Basilica è legata al fondatore della Chiesa di Ravenna, Sant’Apollinare. Fu il mecenate Giuliano Argentario a finanziarne la costruzione su ordine del vescovo Ursicino tra il 533 e il 536 d.C. per accogliere le spoglie del Santo patrono. Il luogo scelto per la sua costruzione non fu casuale, ma con un importante significato simbolico: quest'area adibita a cimitero fino al IV secolo sarebbe stata il luogo del martirio di Apollinare per volere di Vespasiano intorno al 70 d.C.
La consacrazione avvenne qualche anno dopo la costruzione, nel 549, e da quel momento la Basilica è diventata uno dei luoghi simbolo del culto di Sant’Apollinare. Da oltre 1500 anni i visitatori rimangono a bocca aperta ancora prima di entrare: la sua facciata alta 30 metri e lunga quasi il doppio, il campanile del X secolo alto più di 37 metri si fanno ammirare anche da lontano, ma è avvicinandosi che si possono ammirare i tanti dettagli della tradizione architettonica più antica.
I mosaici di Sant'Apollinare in Classe da ammirare senza fretta
Non lasciatevi ingannare dalla semplicità e dal rigore della facciata e preparatevi a farvi stupire non appena varcherete la soglia d'ingresso. L'interno, luminoso e molto ampio, si divide in tre navate da 24 colonne di marmo greco con capitelli bizantini. Le pareti della navata centrale presentano affreschi con i ritratti dei vescovi e degli arcivescovi che si sono succeduti a Ravenna, mentre le navate laterali della Basilica, un tempo rivestite di marmi pregiati, ospitano oggi una collezione unica di sarcofagi databili dal IV al VIII secolo.
Percorrete la navata centrale e preparatevi a guardare all'insù. Il catino absidale e l'arco trionfale ospitano una delle più vaste superfici musive giunte a noi dall’antichità. Al centro si staglia la rappresentazione di Apollinare, raffigurato a braccia alzate in un gesto di preghiera e circondato da 12 agnelli bianchi che simboleggiano i 12 apostoli.
Nella parte superiore una grande croce tempestata di pietre preziose presenta al centro il volto di Cristo, mentre ai due lati, sotto alla mano di Dio che emerge dalle nuvole, troviamo le figure di Mosè ed Elia che assistono alla Trasfigurazione.
Più sotto, negli spazi tra le finestre, sono rappresentati i 4 vescovi fondatori delle principali basiliche ravennati: Ursicino, Orso, Severo ed Ecclesio. Ai lati dell’abside, invece, si trovano due pannelli del VII secolo che riproducono l’imperatore bizantino Costantino IV e Abramo, Abele e Melchisedec intorno a un altare mentre offrono un sacrificio al Signore.