Panoramica
Dall’esigenza di preservare la considerevole quantità di oggetti, arredi religiosi e dipinti diffusi nelle numerose chiese dell’alta Val Trebbia, dislocate in paesi per la maggior parte dell’anno disabitati, è nato il museo. I continui furti e il terribile stato di conservazione di tali testimonianze, lasciate spesso in ambienti troppo umidi, ha reso necessaria la fondazione di un istituto museale che, oltre a mettere in luce il patrimonio, ne garantisse la sicurezza e la salvaguardia in modo adeguato. La raccolta, in costante accrescimento e in parte di proprietà privata, conta circa 120 elementi: antichi libri, candelabri, crocifissi, reliquiari, stoffe, nobili paramenti recanti i blasoni dei principi Doria e utilizzati per celebrazioni solenni, tessuti con fili d’oro e d’argento, calici e argenteria, leggii, statue e quadri. La più antica opera è una campana appartenuta alla chiesa di S. Bartolomeo e risalente al 1355.