Panoramica
Nel 1888 il Comune di Forlì acquisì, grazie a una donazione, cimeli e documenti relativi alla vita e all’attività politica di Piero Maroncelli (1795-1846), dopo la volontà espressa da Amalia, sua moglie. Da quel momento in poi, il Museo del Risorgimento "A. Saffi" si è arricchito ulteriormente, con i lasciti e i depositi di cittadini di Forlì, soprattutto nei decenni del primo Novecento, fino a possedere un patrimonio immenso e compreso dalla dominazione di Napoleone alla Seconda Guerra Mondiale.
Dal 1964 il Museo è ospitato a Palazzo Gaddi, con le sue otto grandi sale intitolate a personaggi diversi o dedicate a tematiche e aspetti storici specifici.
Le tre sezioni del Museo sono destinate ad altrettanti protagonisti del Risorgimento: Piero Maroncelli, Achille Cantoni e Aurelio Saffi. Gli altri ambienti sono occupati dai reperti dell’XI Reggimento Fanteria, unità militare di istanza a Forlì con il Diario Storico datato dal 1871 al 1938; materiali relativi alla Prima Guerra Mondiale, le tracce dei forlivesi combattenti (incluso Fulcieri Paulucci de Calboli); dai cimeli della Guerra d’Etiopia e della Seconda Guerra Mondiale, con fotografie dei caduti dal 1940 al 1943 e le testimonianze della Resistenza del gruppo di partigiani, Corbari.
Nelle stanze vicine sono conservati manifesti, armi e altri oggetti ad appartenenti a Carlo Matteucci. La sala Raniero Paulucci de Calboli, custodisce preziose legature (dai secoli XVI al XX), arredi e sculture realizzate da Adolfo Wildt, donati da Raniero, ricordando il figlio defunti, Fulcieri.
Dopo i lavori di restauro del palazzo, iniziati nel 2004, il Museo è stato temporaneamente spostato al pianterreno dello stabile, dove però a causa del poco spazio non è più possibile visitare l’esposizione dei materiali della Seconda Guerra Mondiale e delle guerre d’Africa.