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Domus e mosaico del Leone

Panoramica

Nel giugno dell’anno 1891, scavando le fondamenta del lato ovest del proprio palazzo, Francesco Savini ha effettuato una scoperta notevole: i resti di una domus di età tardo repubblicana, che si affacciava su una strada secondaria ortogonale all’arteria principale che attraversava il centro cittadino. L’esplorazione ha permesso di cogliere con chiarezza alcuni ambienti: l’atrio, caratterizzato da un pavimento in mosaico di piccole tessere bianche, su cui sono disposte scaglie di marmo policromo (opus scutulatum); al centro della stanza si trova la vasca per la raccolta dell’acqua piovana (impluvium), con un pavimento in mattoncini disposti a spina di pesce (opus spicatum); di seguito si trova l’ambiente di rappresentanza (tablinum), affiancato da due corridoi, uno rivestito di tessere in marmo bianco e l’altro di coccio pesto. Il mosaico pavimentale del tablinum costituisce uno dei più rappresentativi esempi di mosaico tardo ellenistico presenti in Italia, e si rivela esemplare della cultura ellenistica del proprietario, le cui aspirazioni di auto-rappresentazione sono evidenti nell’immagine al centro del mosaico (emblema), dalla quale ha preso il nome la prestigiosa residenza, detta “Domus del leone”.

Domus e mosaico del Leone
Corso Vincenzo Cerulli, 59, 64100 Teramo TE, Italia
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