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Saint-Oyen

Panoramica

Saint-Oyen è un incantevole borgo alpino della Valle d’Aosta, situato a pochi chilometri dal confine svizzero e lungo la storica via consolare romana che unisce l’Italia al Vallese. Circondato da vette imponenti, foreste di larici e distese erbose attraversate da sentieri antichissimi, il paese è da sempre punto di sosta per viandanti, pellegrini e viaggiatori della Via Francigena, in arrivo dal o diretti verso il Colle del Gran San Bernardo.

La prima menzione storica di Saint-Oyen risale al 1137, quando Amedeo III di Savoia donò alla prepositura del Gran San Bernardo le terre dello Château Verdun, allora appartenenti alla parrocchia di Étroubles. Il toponimo “Saint-Oyen” è legato al culto di Sant’Eugendo (Oyen in francese), abate dell’abbazia di Condat, la cui venerazione giunse qui con i monaci benedettini. Nei secoli, il borgo si sviluppò attorno ad alpeggi, casolari e cappelle rurali, divenendo un punto strategico lungo la Via Francigena sotto l’influenza dell’Ospizio del Gran San Bernardo.

Oggi, il centro storico conserva l’anima autentica di un villaggio alpino valdostano: tetti in lose, case in pietra e legno, fienili a graticcio, fontane in granito e stradine acciottolate tra orti e cortili.

Tra i luoghi di maggior interesse spiccano la Chiesa Parrocchiale e Château Verdun, un’ampia casa-forte donata nel 1137 dal conte Amedeo III di Savoia ai canonici del Gran San Bernardo punto di sosta lungo la Via Francigena.

Il territorio, situato lungo l’Alta Via n. 1 della Valle d’Aosta, invita al cammino e alla contemplazione. Itinerari escursionistici conducono a Plan Puitz, con le sue fortificazioni in grotta, e la Comba di Flassin lungo percorsi che uniscono natura e memoria storica. In estate, i pascoli ospitano la produzione di Fontina DOP, mentre in inverno il paesaggio si trasforma in scenario ideale per sci alpinismo, ciaspolate e sci di fondo.

La cucina di Saint-Oyen è schietta e alpina: carbonada valdostana, polenta concia, zuppa alla valpellinentze e soprattutto il prosciutto alla brace di Saint-Oyen, un prodotto agroalimentare tradizionale (PAT) la cui lavorazione deve avvenire esclusivamente nel comune valdostano . Completano il quadro formaggi d’alpeggio, mieli, liquori alle erbe e pane nero cotto nei forni in pietra.

Durante l’anno, il borgo si anima di eventi legati alla tradizione, come il  Carnevale storico della Coumba Freida e le sue landzette, bizzarre e inquietanti maschere che indossano costumi colorati e cappelli che ricordano le uniformi delle truppe napoleoniche che nel 1800 passarono il Colle del Gran San Bernardo e  la sagra del Jambon alla brace, tre giorni di festa all’inizio di agosto tra gastronomia, sport e musica.

Saint-Oyen
11014 Saint-Oyen AO, Italia

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