L’antico borgo di Pont-Saint-Martin è strategicamente posizionato all’imbocco della valle di Gressoney-Saint-Jean. Il paese deve il suo toponimo a un capolavoro di ingegneria di epoca romana: un ponte costruito oltre 2.000 anni fa per superare le acque del torrente Lys.
La storia riporta che questo passaggio fu inaugurato intorno al I secolo a.C. durante il dominio dell’imperatore Augusto, che stava potenziando il transito tra Roma e il resto del nord Europa lungo la cosiddetta via delle Gallie. A questo ponte pittoresco si legano non solo antiche vicende storiche ma anche una leggenda cattolica, che vede protagonista san Martino, vescovo francese vissuto intorno al V secolo d.C. La tradizione racconta che il diavolo in persona offrì un giorno ai residenti dell’odierna Pont-Saint-Martin di costruire per loro un solido collegamento tra le due sponde del torrente Lys, un corso d’acqua difficile da superare che divideva la comunità e complicava le comunicazioni in paese. In cambio di questo favore miracoloso, il demone chiedeva di potersi impossessare dell’anima del primo essere vivente che avrebbe utilizzato questo nuovo ponte. San Martino in quell’occasione era di passaggio in Valle d’Aosta e, a conoscenza della proposta del diavolo, accettò a nome di tutta la comunità. Quando allora un bel ponte apparve come per magia, il vescovo francese scagliò saggiamente un pezzo di pane verso l’altra riva: ecco che un cagnolino, a tutti gli effetti una creatura vivente, si precipitò affamato verso l’altra estremità attraversando per primo il nuovo ponte. Dopo lo smacco, il diavolo ingannato e furioso svanì per sempre da Pont-Saint-Martin davanti alla folla in festa. Questa leggenda è molto radicata nella tradizione popolare di Pont-Saint-Martin: durante il carnevale storico, gruppetti di cittadini in costume inscenano una rievocazione del mito, raccontando della furbizia di san Martino e della rabbia del diavolo. Non solo: ogni anno un manichino rosso e demoniaco viene mandato al rogo sotto alla grande arcata del ponte romano, al termine della celebrazione carnevalesca.
Dal 1836 il “ponte del diavolo” non è più in uso ed è oggi simbolo indiscusso della cittadina, tanto che il comune ha deciso di dedicargli un piccolo percorso espositivo. Il ponte romano di Pont-Saint-Martin vi stupirà per la sua forma solida e perfetta, che scavalca il torrente a circa 23 metri di altezza.
A Pont-Saint-Martin non si parla solo di architettura e antiche dicerie ma c’è anche spazio per un po’ di natura incontaminata: intorno allo stagno di Holay, a pochi minuti dal centro storico, si apre una piccola riserva naturale che ospita specie esotiche di fauna e flora.