Salina, la più green delle isole Eolie
Favorita dalla sua posizione protetta, al centro dell’arcipelago siciliano, Salina, la seconda per dimensioni tra le isole Eolie, è anche la più ricca di vegetazione e d’acqua di tutto l’arcipelago dichiarato dall'Unesco patrimonio dell’umanità, di sicuro quella in cui l’attività vulcanica è più sonnacchiosa.
Chiamata, non a caso, isola verde, le sue remote origini vulcaniche, testimoniate dagli antichi crateri estinti della Fossa delle Felci e del Monte Porri, 2 dei 6 vulcani che un tempo la infiammavano, sono oggi racchiuse in una rigogliosa Riserva naturale che occupa buona parte del territorio e ospita diversi itinerari in quota per gli amanti del trekking.
Un tour dei paesi, tra paesaggi scenografici
Per un’altra curiosa anomalia, Salina è l’unica isola eolica a non dipendere amministrativamente da Lipari. Conta anzi ben 3 comuni autonomi: Malfa, Leni e Santa Marina, centri ben collegati tra loro e raggiungibili in auto, scooter o con un ottimo servizio di autobus che, nella stagione estiva, ha corse fino a tarda notte.
Alle pendici della Fossa delle Felci, vivace e frequentata soprattutto la sera, Santa Marina è il centro principale, attraversato da stradine piene di locali e boutique, vale una visita la sua chiesa settecentesca, coi due campanili gemelli. Per la posizione scenografica, appollaiata su ciò che resta di un antico cratere vulcanico in parte sprofondato, merita una sosta anche la frazione di Pollara, che fronteggia, al largo, un immenso faraglione: probabilmente un lastrone della sua stessa roccia staccatosi nella caduta, che ora la sorveglia dal mare.
Valdichiesa, borgo montano e incantato
Se appartenete alla consistente fetta di umanità che preferisce la montagna, al mare, troverete una fresca tregua alle corvée balneari nel paesino di Valdichiesa, piccola frazione del comune di Leni, decisamente il più “montano” dell’isola: sembra un borgo incantato, incorniciato da monti e vigneti. Qui si trova anche il Santuario della Madonna del Terzito, meta di pellegrinaggio soprattutto in occasione delle tradizionali celebrazioni del 23 di luglio: ad alimentare la devozione dei fedeli, la credenza che la Madonna sia apparsa ben tre volte da queste parti.
Viaggio nella storia dell’isola
Tappa obbligata lungo l’itinerario storico-artistico di Salina sono di sicuro le grotte dei saraceni, una serie di cunicoli comunicanti scavati nel tufo e utilizzati come rifugio durante l’invasione dei saraceni nel 650 d.C. Potete raggiungerle anche al termine un percorso di trekking piuttosto lungo e impegnativo, tra ulivi e alberi da frutto, che parte da Santa Marina.
Andando a ritroso nella storia, bellissimo e ben conservato è anche il sito archeologico di Portella, tra Santa Marina e Capo Faro, coi resti di un villaggio che risale all’età del Bronzo, e le Terme romane, sul lungomare che parte da Santa Marina, ormai parzialmente erose dalle mareggiate.
Arco con vista
Se invece collezionate scorci panoramici per le vostre foto ricordo, cercate, sulla strada tra Pollara e Malfa, il cosiddetto “Castello”, un fortino edificato nel corso della Prima guerra mondiale: il piazzale antistante è una panoramica terrazza affacciata sul cratere vulcanico all’interno del quale sorge Pollara, la sua spiaggia e il tratto di mare che la bagna.
Ma a Salina il posto migliore da cui ammirare il tramonto, uno tra i più belli al mondo, giurano qui, è Punta Perciato, uno spettacolare arco naturale di roccia vulcanica da cui inseguire con gli occhi il sole che si tuffa nel mare accanto ai Filicudi e Alicudi, tingendosi di un rosso acceso.
Stairway to the beach
Anche se il modo migliore per esplorare il mare di Salina è a bordo di una delle tante barche di pescatori che quotidianamente fanno il tour dell’isola, ci sono almeno un paio di spiagge accessibili via terra che meritano una tappa. La prima è proprio quella di Pollara, scorcio tra l’altro di molte delle scene de Il Postino, l’ultimo film in cui è apparso Massimo Troisi: una baietta di ghiaia, dominata da un’imponente scogliera, anfiteatro naturale di tufo a picco sul mare.
Non lontano, merita una giornata di sole anche Punta Scario, caletta immersa nella macchia mediterranea, in fondo a un’altra lunga scalinata: un vero paradiso, ma i ciottoli di cui è composta, alla lunga, possono risultare un po’ scomodi sotto l’asciugamano. Poco male, il baretto in fondo alla discesa, che noleggia anche materassini gonfiabili, sta lì anche per quello.