Da Agrigento a Pozzallo, tra bellezze ed enogastronomia
Imbarcatevi ad Agrigento, città di raro fascino, o per essere più precisi da Porto Empedocle, incantevole borgo marinaro che ha dato i natali a Pirandello, le cui ceneri sono custodite ai piedi di un pino pluricentenario, in prossimità della sua casa-museo. Fate rotta per sud-est e, appena fuori dalle dighe, ammirate la Valle dei Templi, scorcio che supera in bellezza l’Acropoli di Atene.
Se avete la fortuna di navigare in primavera, sarete incantati dallo spettacolo dei mandorli in fiore che, in una sorta di nuvola bianco-rosata, incorniciano miti, leggende e architetture millenarie.
Da Porto Empedocle fate rotta su Licata: approdate, dopo circa 27 miglia, nella comodissima marina, anticipata dal promontorio di Porto Sant’Angelo e dall’imponente castello. Fate una sosta alle spiagge di Cala Paradiso, delle Due Rocche e di Mollarella, e concedetevi una passeggiata sul lungomare, ammirando i suoi edifici in stile liberty.
Dirigetevi verso Pozzallo con tappa intermedia a Gela e qui non perdete l’occasione per rifornirvi di alcune delle prelibatezze locali: il vino Cerasuolo di Vittoria, il cacio Ragusano e la cioccolata di Modica.
Altro luogo incantevole in cui vi imbatterete è Santa Croce Camerina, ricca di spiagge, tra cui Punta Secca, Casuzze, Kaukana e Punta Braccetto.
Il Vallo di Noto e le sue eccellenze
Avvistate Pozzallo, che si annuncia con la Torre Cabrera e l’accogliente porto della spiaggia delle Pietre nere: è questo il punto di partenza per visitare Noto, perla del Barocco.
Tornate in mare, doppiando dopo 19 miglia di navigazione Capo Passero, estremo lembo orientale d’Europa. Ecco, in seguito, Pachino, dove fare scorta di pomodori, e Marzamemi, monumento della pesca e delle tonnare.
Date fondo ad Avola dopo altre 25 miglia: qui respirate l’immensità del mare, circondato dai Monti Iblei. Sorseggiate un buon calice di Nero d’Avola, strepitoso vino locale.
Siracusa, per camminare tra 3mila anni di storia
Siete ormai prossimi all’ultima tappa: Siracusa, la città eterna. Vi mancano meno di 20 miglia, dovete solo doppiare il capo Plemmirio.
Patria di Archimede, Siracusa conserva inalterato il fascino di un tempo.
Ormeggiate in un porto che è di per sé un teatro, prima di visitare l’area archeologica vera e propria.
La città è costeggiata da isolotti: l’isola - in realtà non più tale - più intrigante è Ortigia, con le costruzioni dei pescatori, i palazzi dei mercanti, le piazzette, le vestigia greche e il mito della fonte Aretusa, polla d’acqua dolcissima e freschissima, a due passi dal mare.
Il Castello Maniace, il Palazzo dell’Orologio, la Cattedrale, la Necropoli di Pantalica fanno di Siracusa un Patrimonio UNESCO.
Camminando per le sue vie ripercorrete tremila anni di storia, cullati dal canto delle sirene che arriva dal mare.