La Valle del Volturno, confinante a sud-est con il Massiccio del Matese e a est con le Mainarde, rappresenta la porzione più occidentale del Sannio pentro. La pianura dove sorge Venafro, nel corso dei secoli, ha rappresentato un importante punto di accesso tra Campania e Lazio, motivo per cui costituiva un centro strategico e commerciale di grande rilievo. Il sito, ubicato ai piedi del monte Santa Croce, è stato abitato a partire dal IV secolo a.C.. Di quel periodo è il santuario, del quale oggi resta visibile solo una porzione di un terrazzamento poligonale. Grazie alla sua posizione, la struttura dominava sulla pianura. Nel III secolo a.C., successivamente al termine delle guerre sannitiche, Venafrum divenne in definitiva parte dell’impero romano. Cambiò così assetto amministrativo e si trasformò in praefectura, gestita dal punto di vista amministrativo da un magistrato inviato da Roma anno dopo anno. Dopo essere diventata un municipium, il centro urbano continuò a crescere e raggiunse il suo massimo splendore grazie alla fondazione di una colonia da parte di Augusto, presumibilmente circa nel 14 a.C. La città fu riordinata e ricostruita secondo un sistema di assi stradali ortogonali e furono eretti i più importanti edifici pubblici e privati. L’anfiteatro dell’antica Venafrum (il Verlascio o Verlasce) fu eretto nel corso del I secolo d.C. all’esterno della città. Sopravvissuto grazie alla sovrapposizione di case rurali ai ruderi romani effettuata nel XVII secolo, è possibile ammirarvi ancora oggi l’originaria volumetria, troncata in tre punti dalle vie di accesso allo spazio centrale. Restano apprezzabili i tratti della muratura originale in opera mista (con paramenti in reticolato e laterizio) e, tra i materiali più degni di nota rinvenuti durante gli scavi, spicca l’iscrizione che decorava ciascun ingresso del teatro, ricordando il contributo economico fornito da un membro dell’importante gens Vibia per la costruzione dell’edificio. A causa del terremoto del 346 d.C., che devastò sia il Sannio che la Campania, l’abitato di Venafrum iniziò a spopolarsi, con la conseguente desolazione della parte occidentale dell’insediamento. Alla caduta definitiva dell’Impero Romano d’Occidente, la popolazione di Venafro si trasferì definitivamente sull’altura orientale.