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Idea Viaggio
Itinerario di 8 tappe dal porto di San Benedetto del Tronto

Percorrendo il Piceno, tra mare e collina

Tipologia
Percorso in auto
Durata
3 giorni
Numero Tappe
8
Difficoltà
Facile

Esplorare la Rotta dei Trabocchi è come tuffarsi in un dipinto vivente di borghi medievali, riserve naturali e fortezze maestose lungo le coste di Abruzzo e Marche. Tra questi tesori spicca San Benedetto del Tronto, perla della Riviera delle Palme e punto di partenza di questo viaggio tra mare, borghi, storia, cultura, tradizioni, leggende, natura ed enogastronomia. Ecco un itinerario di 3 giorni che parte dalla città che unisce sapientemente la sua anima marinara con un'antica aura di fascino e si snoda tra borghi arroccati sulle colline, impreziositi da teatri storici, rocche, chiese e santuari. Dopo una passeggiata a Grottammare Alta, con le sue stradine medievali, una breve deviazione permette di visitare l'incantevole borgo di Torre di Palme. Scoprirete in seguito Ripatransone, noto come "Belvedere del Piceno", con il suo teatro storico e la cattedrale imponente. Seguiranno Montalto delle Marche, con la sua splendida cattedrale, Castignano, un borgo ricco di tradizioni e storia medievale e Offida con la sua famosa Chiesa di Santa Maria della Rocca e le intricate opere di merletto a tombolo. Le ultime tappe del percorso prevedono la visita di Acquaviva Picena, con la sua fortezza imponente, e Monteprandone, da cui ammirare l'Adriatico, i Monti Sibillini e il Gran Sasso. Un’esperienza emozionante, alla scoperta delle eccellenze di un territorio generoso.

Giorno 1

San Benedetto del Tronto, la perla della Riviera delle Palme

San Benedetto del Tronto, la perla della Riviera delle Palme

Durante la navigazione lungo la suggestiva Rotta dei Trabocchi, un’esperienza emozionante attende i viaggiatori a San Benedetto del Tronto, con il suo accogliente porto turistico Tiziano. Con una capacità di oltre 800 posti barca, questo porto è il punto di partenza ideale per esplorare le eccellenze di un entroterra generoso. Qui, ogni anno, il Circolo Nautico Sambenedettese e la Lega Navale Italiana di San Benedetto del Tronto organizzano delle serate di intrattenimento culturale con musica e spettacoli di vario tipo. La scoperta di San Benedetto del Tronto inizia dal suo incantevole lungomare, un’oasi di tranquillità e benessere lunga quasi cinque chilometri, da percorrere sia a piedi che in bicicletta per incontrare dieci giardini botanici, aree di svago, la Palazzina Azzurra e il faro, che domina il medio Adriatico. Il cuore del lungomare è il "Museo del Mare", diffusamente ospitato sia nel complesso del Mercato Ittico all'Ingrosso presso il Molo Nord del porto cittadino, in cui si trovano l’Antiquarium Truentinum, il Museo delle Anfore, il Museo Ittico “Augusto Capriotti” e il Museo della Civiltà Marinara delle Marche, che nel Paese Alto con Villa Marittima e la Pinacoteca del Mare. Un’occasione unica per fare una passeggiata fino al suggestivo centro storico cittadino, che unisce la bellezza della tradizione marinara a quella della storia, dei monumenti e delle architetture antiche. Il borgo antico è dominato dalla trecentesca esagonale Torre dei Gualtieri e dal Torrione, che attraverso il suo orologio scandisce le ore della giornata, simbolo della città e punto di riferimento.  Sempre nel centro storico troviamo: il Santuario della Madonna del Santissimo Sacramento, la Cattedrale di Santa Maria della Marina, la Chiesa di San Giuseppe, il Vescovado, il Teatro Comunale Concordia. Il lungomare, presso il molo sud, ospita invece il Museo d'Arte sul Mare (MAM), una collezione di 145 opere d'arte che si aprono verso il mare Adriatico. Un contatto diretto con la natura è possibile con una visita alla Riserva Naturale Sentina, al confine con l'Abruzzo, che si caratterizza, oltre che per la migrazione dell'avifauna, per un tratto di spiaggia sabbiosa con retroterra non edificato. E per i buongustai, niente di meglio del brodetto alla sambenedettese, zuppa di pesce arricchita da peperoni e aceto.

Grottammare Alta, l’incanto di un borgo alto sul mare

Grottammare Alta, l’incanto di un borgo alto sul mare

Se vi trovate a San Benedetto del Tronto, una visita imperdibile è Grottammare Alta, un incantevole borgo arroccato sul mare, inserito tra i borghi più belli d’Italia. Si consiglia di seguire l’Itinerario Pericle Fazzini, un percorso suddiviso in otto tappe, riguardanti ogni settore della sua attività, che si snoda dalla costa alla collina. Senza alcun costo di ingresso, basteranno delle scarpe comode, un po’ di tempo e il desiderio di ripercorrere la carriera del grande artista nato a Grottammare nel 1913. Partendo dalla costa, dove la pista ciclabile per Cupra Marittima sale sulla scogliera, le opere di Fazzini accompagneranno il visitatore fino al Paese alto, ricco di case, viuzze e piazzette piene di poesia, piccoli negozi e ottimi ristoranti, ma soprattutto meravigliosi scorci con vista sul mare. La collezione di opere dello scultore è esposta in un museo permanente presso il Torrione Battaglia. Il cuore del borgo è la romantica e intima Piazza Peretti, sul cui pavimento ciottolato si affaccia la chiesa di San Giovanni Battista. In questo luogo nacque, appunto, Felice Peretti futuro Papa Sisto V e proprio a lui è dedicato anche il Museo Sistino, ospitato dentro la chiesa stessa. Se avete tempo, proseguite lungo la costa fino ad arrivare a Torre di Palme, l’incantevole borgo che offre un punto panoramico spettacolare.

Giorno 2

Ripatransone: il “Belvedere del Piceno” col vicoletto più stretto d’Italia

Ripatransone: il “Belvedere del Piceno” col vicoletto più stretto d’Italia

Dopo aver lasciato Grottammare, il secondo giorno si apre con la visita di Ripatransone, incastonata in una posizione panoramica che le ha valso il titolo di "belvedere del Piceno". Questa affascinante cittadina aderisce all'Associazione Nazionale Città dell'Olio e Città del miele e vanta la Bandiera Arancione. L'attrazione più nota è il Vicolo più stretto d'Italia, una viuzza così piccola da non avere nemmeno un nome e che misura soltanto 43 cm di larghezza! Nonostante le sue dimensioni ridotte, rispetta tutti i criteri per essere considerata un vicolo, con il suo pavimento lastricato e la presenza di almeno una finestra o una porta che si affaccia su di esso.  All'interno del borgo, il corso Vittorio Emanuele II e le piazze ad esso collegate sono caratterizzati dalla presenza di significativi monumenti che raccontano la storia e la cultura della città. Tra questi, la Cattedrale, il Palazzo Comunale, il trecentesco Palazzo del Podestà, il Teatro Comunale Mercantini, il Museo Civico Palazzo Bonomi Gera, il museo storico etnografico, il Museo storico risorgimentale Luigi Mercantini e una galleria d'arte contemporanea. Meritano una visita il Museo Civico archeologico Cesare Cellini, che conserva numerosi reperti preistorici, piceni e romani, provenienti dal territorio comunale e dall'antico Ager Cuprensis, il Museo della Civiltà Contadina e Artigiana, che documenta la tradizione rurale del paese, e il Museo del vasaio, annesso a un laboratorio di produzione, con oltre ottocento manufatti in terracotta fra cui i tipici fischietti chiamati “cuchi”. Il territorio è rinomato per la produzione di olio extra vergine di oliva e vini DOC, come il Falerio dei Colli Ascolani e il Rosso Piceno Superiore, che invitano i visitatori a gustare i sapori autentici della regione.

Montalto delle Marche: la “terra di mezzo” di Papa Sisto V

Montalto delle Marche: la “terra di mezzo” di Papa Sisto V

Il nostro viaggio ci porta a Montalto delle Marche, borgo situato nella fascia collinare che si estende dalla costa adriatica alla Catena dei Sibillini, a soli venti minuti di distanza sia dal mare che dalla montagna. All'interno del borgo, Montalto cela un tesoro di emergenze architettoniche medievali, come le mura e le porte che cingono ancora l'antico nucleo abitativo. Palazzi nobiliari come Palazzo Sacconi, Palazzo Paradisi e Palazzo Pasqualini si ergono maestosi, insieme a numerosi edifici di culto, tra cui il Duomo intitolato a Santa Maria Assunta. Il borgo ha visto nascere illustri personaggi, tra cui Papa Sisto V, noto come il "Papa tosto", e l’architetto Giuseppe Sacconi, progettista e direttore dei lavori del Vittoriano a Roma, il cui studio è stato ricostruito presso la Pinacoteca Civica della città. I doni elargiti da Papa Sisto V alla sua città natale sono conservati nel Museo Sistino Vescovile di Montalto Marche, ospitato nell'ex seminario vescovile, dove spicca il magnifico Reliquiario di Montalto, capolavoro assoluto di arte orafa francese del secolo XIV, realizzato in oro e pietre preziose. Altra attrazione degna di nota è il Museo delle Carceri, dove graffiti e disegni dei reclusi adornano le pareti delle celle e un impianto fonico permette di ascoltare le storie dei carcerati drammatizzate da una compagnia teatrale. Nei pressi del centro storico, si erge il Mulino Fortificato di Sisto V, un'imponente struttura risalente al XIV secolo, che con la sua architettura suggestiva e la merlatura difensiva racconta secoli di storia e tradizione. Il territorio circostante merita un’attenzione particolare: a pochi km si raggiungono infatti 3 Comuni che hanno ottenuto il riconoscimento di Borgo Autentico d’ItaliaCarassai, costituito da due nuclei abitativi, il “Castello Vecchio", che sembra risalire all’epoca feudale, e il trecentesco “Castello Nuovo”; Montedinove, che conserva i resti delle alte mura medievali e si dipana attraverso strette viuzze acciottolate; Rotella, caratteristico paese dell’entroterra piceno.

Castignano, a caccia dei templari e dei numerosi simboli presenti tra le rue e i palazzi del borgo

Castignano, a caccia dei templari e dei numerosi simboli presenti tra le rue e i palazzi del borgo

La seconda giornata si chiude a Castignano, costruito sul più alto di cinque colli gemelli che sorgono tra l'alta valle del Tesino e la testata del torrente Chifenti. Circondato da suggestivi calanchi scoscesi, il borgo appare con il suo profilo inconfondibile, a forma di piramide, sostenuto da un colossale muraglione, dominato da una torre romanica dalla cuspide svettante. Dalla piazza in cima al paese si gode di un magnifico panorama che spazia dal Conero ai Sibillini, al Gran Sasso, alla Maiella, fino al mare. La più antica testimonianza del suo passato è la “Stele di Castignano”, rinvenuta nel suo territorio. Essa riporta un'iscrizione picena datata VI sec. a.C., la quale costituisce uno dei pezzi più pregiati del Museo Archeologico di Ascoli Piceno, dove è conservata. Il centro storico si presenta come un museo all'aperto con le sue chiese romaniche, le case medioevali e rinascimentali le une addossate alle altre in un dedalo di vicoli stretti e tortuosi. Quasi fuori dal tempo, conserva intatti i colori ed i sapori del passato, le storie di monache e frati, di soldati e tiranni, di invasori e lotte eroiche, di artisti, di artigiani, ma soprattutto dei Templari. I Templari operarono a Castignano per moltissimi anni poiché il paese fu punto nodale di transito di pellegrini che da Roma si muovevano verso i porti di imbarco per la Terra Santa. Essi eressero la Chiesa di Santa Maria del Borgo nel XII secolo che presenta, ancora oggi, la formella con il TAU al di sopra dell'arco di un portale. Tale simbolo della croce, in uso nel Medioevo, fu assunto dal loro potente Ordine Militare. Ad essi è dedicato il festival Templaria, che si svolge nel mese di agosto. Con l’Anice verde di Castignano, Presidio Slow Food, si ricava l’elemento essenziale per la produzione del famoso liquore all’anice, caratteristica produzione dell’ascolano, usato tradizionalmente per fare confetti e ciambelline dolci.

Giorno 3

Offida, un gioiello ricamato sulle colline

Offida, un gioiello ricamato sulle colline

Il terzo giorno ci porta lungo la via di ritorno verso San Benedetto del Tronto. Prima di concludere il viaggio è d’obbligo una tappa a Offida, un gioiello inserito tra i Borghi più belli d'Italia. Posto su uno sperone roccioso tra le valli del Tesino e del Tronto, il borgo è noto per la laboriosa e paziente arte del delicato merletto al tombolo, tradizione antica a cui è dedicato un apposito museo ospitato presso il Polo Museale di Palazzo De Castellotti. La visita può iniziare dal Monumento alla Merlettaia, realizzato nel 1983 dallo scultore locale Aldo Sergiacomi, che subito introduce all’anima del borgo, ricamata – si può dire – sulla pazienza delle donne che lavorano il merletto a tombolo. Da lì si raggiunge in breve Piazza del Popolo, il cuore di Offida, dall’insolita forma triangolare, sulla quale si affacciano edifici diversi per stile e materiale. Dal porticato del municipio si accede allo splendido Teatro del Serpente Aureo, costruito nell’800, ricco di stucchi e intagli dorati. L’edificio di culto più importante è posto al margine dell’abitato, su una rupe dalle pareti scoscese: si tratta della Chiesa di Santa Maria della Rocca, imponente architettura romanico-gotica in cotto. Offida non è solo storia e arte, ma anche natura incontaminata e paesaggi mozzafiato. Sentieri che si snodano tra il centro storico e le campagne circostanti invitano a esplorare la bellezza autentica del territorio, regalando panorami che abbracciano i Monti Sibillini e il Monte dell'Ascensione, spettacoli della natura da ammirare in ogni direzione. E quando è il momento di deliziare il palato, Offida non delude. Dai tradizionali “chichì ripieni”, una focaccia ricca di sapori mediterranei, ai dolcetti profumati di anice conosciuti come "funghetti", ogni morso è un viaggio nel gusto. Senza dimenticare i rinomati vini Terre di Offida DOC e Offida DOCG.

Acquaviva Picena, il borgo delle “paiarole”

 Acquaviva Picena, il borgo delle “paiarole”

Ripresa la strada di ritorno, si incontra un altro gioiello delle Marche: Acquaviva Picena, affascinante centro situato nell'immediato entroterra di San Benedetto del Tronto. Il borgo, insignito della prestigiosa Bandiera Arancione, si distingue per la sua Fortezza Medievale, un autentico capolavoro di architettura militare rinascimentale. Le sue origini risalgono al XIV secolo, quando fu eretta dai nobili della famiglia Acquaviva. Ma è nel 1474 che la Rocca assume l'aspetto attuale, grazie al progetto dell'architetto Baccio Pontelli. Le strade del borgo corrono fra loro quasi parallele e sono raccordate da rampe gradonate. Ne è un esempio il pittoresco Vicolo del Trabucco, dove anticamente erano depositate delle macchine belliche simili alle catapulte. Attività tradizionale è la produzione artigianale di cesti di paglia, effettuata secondo un metodo tramandato di generazione in generazione. Interessante e caratteristico è, a tal proposito, il Museo della “Pajarola”, che custodisce una vasta raccolta di cesti, utensili da cucina, bamboline realizzate con intreccio di paglia, vimine e materiali naturali.

Monteprandone, sulle orme di San Giacomo della Marca

Monteprandone, sulle orme di San Giacomo della Marca

Immerso nella bellezza delle Marche, a soli cinque minuti dalle spiagge dorate di San Benedetto del Tronto, si trova l’ultima tappa dell’itinerario: Monteprandone, un gioiello collinare che regala panorami mozzafiato sull'Adriatico, sui maestosi Monti Sibillini e sul Gran Sasso. Il toponimo "Monteprandone" racconta una storia affascinante, che deriva dalla combinazione del termine "monte" e dal nome di persona d'origine germanica "Prando" o "Prandonis", che la tradizione vuole identificare con un coraggioso guerriero al seguito di Carlo Magno. Questa suggestiva etimologia ci trasporta indietro nel tempo, evocando immagini di eroi e avventure leggendarie. Ancora oggi, parte della cinta muraria risalente ai secoli XIV-XV, con la sua porta medievale di Borgo da Monte, testimonia l'antica grandezza di questa terra e ci invita a immergerci nel suo passato glorioso. Passeggiando per il borgo, spicca la Chiesa di Santa Maria delle Grazie e il complesso del convento francescano, fondato nel 1449 da San Giacomo della Marca, illustre figlio di questa terra. Qui riposano le spoglie del santo, conferendo al luogo un'atmosfera sacra e suggestiva. Nel chiostro del convento, il Museo del Santuario di San Giacomo della Marca custodisce una inestimabile collezione di reliquie e oggetti sacri, tra cui un trittico in avorio degli inizi del secolo XV, uno splendido busto reliquiario di San Giacomo in legno scolpito, dorato e dipinto, e una Via Crucis del primo Settecento proveniente dalla chiesa francescana. Da non perdere è anche la Chiesa di San Nicola di Bari, che conserva un crocifisso ligneo trecentesco e un organo a canne realizzato su disegno del perugino Angelo Morettini nel 1839, uno dei primi esempi di organi moderni racchiusi in una cassa di risonanza in legno ad uno scomparto. Partendo dal borgo di Monteprandone, perdetevi nella bellezza delle strade di campagna che collegano i cinque colli del territorio ad altri comuni delle zone limitrofe.

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