Panoramica
Il Santuario della Fortuna Primigenia di Palestrina, antica Praeneste, rappresenta uno dei più imponenti e scenografici complessi religiosi dell’epoca tardo-repubblicana romana, edificato verso la fine del II secolo a.C..
Dedicato alla dea Fortuna Primigenia, venerata come madre e figlia di Giove, il santuario era noto in tutto il mondo romano per il suo celebre oracolo, basato sull’estrazione delle sortes, che attirava numerosi pellegrini desiderosi di ricevere responsi divini.
L’intera struttura si estende lungo le pendici del Monte Ginestro, con una disposizione scenografica fatta di terrazze sovrapposte, rampe e scalinate che conducono progressivamente verso la sommità. Questo impianto architettonico, ispirato ai modelli ellenistici come quello del santuario di Atena a Rodi, è considerato un vero capolavoro dell’urbanistica antica. Le terrazze ospitavano spazi destinati al culto, alla vendita di ex voto, all’accoglienza dei pellegrini e alle celebrazioni religiose. In cima al complesso sorgeva un tempio rotondo, dove era custodita la statua della dea, raffigurata come una giovane armata.
Al centro del santuario si trovava il famoso Pozzo delle Sorti, luogo sacro dove si credeva fossero conservate le risposte oracolari. Secondo la tradizione, proprio qui sarebbe stata rinvenuta la statua della Fortuna seduta su un trono, nell’atto di allattare Giove e Giunone, immagine che ne sottolinea il ruolo di divinità originaria e generatrice.
Oggi, ciò che resta del santuario è inglobato nel Museo Archeologico Nazionale di Palestrina, ospitato nel Palazzo Barberini, costruito direttamente sopra le antiche strutture. Il museo conserva importanti reperti provenienti dalle necropoli e dai luoghi di culto della zona, tra cui spicca il celebre Mosaico del Nilo, una raffinata rappresentazione del paesaggio egiziano realizzata alla fine del II secolo a.C., considerata uno dei più straordinari esempi di mosaico ellenistico giunti fino a noi.