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Cammini
Da Ferrara a Comacchio

Il Po di Volano, da Ferrara alle Valli di Comacchio

Tipologia
Percorso a piedi
Durata
2 giorni
Numero Tappe
4
Difficoltà
Facile

Nel Medioevo il Po di Volano rappresentava il corso maestro del Grande Fiume e ha contribuito alle fortune di Ferrara, città che lambisce, almeno fino alla disastrosa alluvione della rotta di Ficarolo che nel 1152 ha sconvolto il corso del Po e ha fatto sì che questo antico ramo perdesse progressivamente portata e importanza, fino a diventare un canale regolato. L’itinerario che vi proponiamo ne segue il corso, dalla capitale degli Estensi alle Valli di Comacchio, passando per l’Abbazia di Pomposa.

Giorno 1

Ferrara, città degli Estensi

Ferrara, città degli Estensi

Il punto di partenza è Ferrara, precisamente il Ponte di San Giorgio, manufatto di grande importanza. Sin dall’epoca bizantina, ha garantito la crescita della città, basti pensare che originariamente l’odierna Basilica di San Giorgio, principale chiesa ferrarese, sorgeva nell’oltrefiume, fuori dalle mura. Nonostante le varie ricostruzioni nel corso dei secoli, il ponte mantiene la struttura del Cinquecento, mentre le sue statue sono state aggiunte successivamente, nel 1786, e realizzate dal veronese Gaetano Cignaroli.

Codigoro, tra natura e zuccherifici

Codigoro, tra natura e zuccherifici

Lasciate il capoluogo e seguite le strade d’argine, che vi offrono anche la possibilità di cambiare sponda e di attraversare vari centri abitati, da Tresigallo a Migliarino, fino a Massa Fiscaglia, per poi fare tappa a Codigoro, principale centro sul Po di Volano, a valle di Ferrara. Il centro storico dell’abitato si sviluppa proprio intorno al ponte, su un pittoresco lungofiume in cui spicca il palazzo del Vescovo, oggi adibito a biblioteca nel nome di Giorgio Bassani, scrittore ferrarese che ha ambientato L’Airone, uno dei suoi romanzi, proprio a Codigoro. D’impatto sono, poi, il complesso degli Stabilimenti Idrovori, risultato delle bonifiche realizzate tra Ottocento e Novecento, e l’ex zuccherificio Eridania, che si impone come una cattedrale. L’area circostante è dominata dalla natura e dallo spettacolo di una garzaia con centinaia di nidi di airone.

Giorno 2

Volano, l’arrivo sul mare

Volano, l’arrivo sul mare

Il secondo giorno, una sosta è d’obbligo all’Abbazia di Pomposa, che con il suo palinsesto affrescato suscita l’emozione dei pellegrinaggi medievali. Riprendete la discesa verso la foce del fiume e arrivate nel paese di Volano, popolato da poche case. A spiccare è la Torre della Finanza, dall’aspetto settecentesco ma in realtà più antica, simbolo del ruolo rilevante di stazione fluviale che questo ramo del Po ha avuto in passato, come vettore di traffici importanti. Qui le navi che da oltremare si dirigevano al porto di Ferrara dovevano fermarsi e far dogana. Il paesaggio è ormai cambiato eppure, nel percorrere gli argini, scoprite scampoli dell’antica area lagunare, in particolare le valli da pesca di Canneviè e Porticino, sopravvissute alle bonifiche con i loro casoni dai grandi camini e il mosaico dei bacini interni: oggi sono oasi naturali, ricche di canneti e frequentate da aironi rossi e volpoche. In prossimità del mare, ecco il Lido di Volano, il più settentrionale dei 7 lidi di Ferrara: un tempo approdo di pescatori e cacciatori, oggi è una stazione nautica e balneare.

Comacchio, la “piccola Venezia”

Comacchio, la “piccola Venezia”

Avete compiuto l’intera discesa del Po di Volano, ma vi invitiamo a proseguire fino a Comacchio, per chiudere il viaggio nel Delta, varcando la sua porta meridionale. Il centro storico della cittadina è una “piccola Venezia” del primo entroterra adriatico: i canali che la solcano conducono nelle grandi distese lagunari circostanti, convertite all’acquacoltura. A collegare le 12 isolette abitate è il cosiddetto Trepponti, porta costruita nel 1634, in corrispondenza della quale quattro canali interni confluiscono nell’unico via che si congiunge al mare. Un tempo la struttura aveva funzioni difensive; oggi, con i suoi cinque archi e pari scalinate in mattoni e pietra d’Istria, è il simbolo della città.

Da non perdere anche l’Antica Pescheria, sede del mercato ittico nell’edificio del XVII secolo. Concludete la vostra passeggiata a tavola e assaggiate il piatto locale dell’anguilla, cucinata in zuppa, in gratella o allo spiedo. Infine, fate un salto alle Saline, soprattutto se siete appassionati del birdwatching, per ammirare i fenicotteri e l’ambiente lagunare della valle Bertuzzi, paradiso per le osservazioni ornitologiche.

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