Salta il menu
Idea Viaggio
Toscana, Firenze e la campagna di Fiesole

I luoghi fiorentini del film “Camera con Vista” premiato con tre Oscar

Tipologia
Percorso in auto
Durata
2 giorni
Numero Tappe
4
Difficoltà
Facile

Grande classico della letteratura inglese, “Camera con vista” (A Room with a View) è il romanzo dei primi ‘900 che ha ispirato la pellicola del 1985 di James Ivory ambientata per la prima metà a Firenze e nella seconda parte nella campagna inglese del Surrey.

Il film si apre e si chiude in un riquadro identico, la finestra della pensione Bertolini di Firenze, dove è inscritta la silhouette della protagonista: l’inglesina Lucy Honeychurch (Helena Bonham Carter). Tuttavia, l'ultima immagine dell'eroina differisce radicalmente da quella iniziale. Tra l’inizio e la fine del film, Lucy passa dall’essere una ragazza dalla rigida educazione vittoriana al sentirsi una giovane donna spontanea nei sentimenti. Tutto comincia durante la vacanza fiorentina con l’ingessata cugina Charlotte (Maggie Smith), quando Lucy si scontra con il giovane George Emerson (Julian Sands), ospite della stessa pensione insieme al padre, il sig. Emerson (Denholm Elliott), personaggio un po’ bislacco.

Ci sono subito i primi sentori del fascino che George esercita su Lucy, libero pensatore insofferente alle convenzioni e dai modi gentili. Con il suo charme fa breccia quasi subito nel cuore di Lucy, che tuttavia si ostina a resistere al sentimento per (quasi) tutto il film anche perché, al ritorno in Inghilterra, la aspetta il promesso sposo, l’erudito e impacciato Cecil Vyse, interpretato dall’istrionico Daniel Day Lewis, esatto opposto di George.

Se la prima apparizione di Lucy è in primo piano, su un volto incorniciato in un’acconciatura tardo-vittoriana, l'ultima rivela una Lucy sciolta come i suoi capelli lunghi e mossi, ripresa in piano medio, ma entrambe sullo sfondo ideale di un paesaggio fiorentino iconico. Dalla finestra si vedono le inconfondibili silhouette del palazzo Vecchio, la cupola di S. Maria del Fiore e il lungarno. Protagonista del film è, infatti, una Firenze la cui bellezza e magnificenza stordiscono Lucy quanto la passione che la travolge inaspettatamente.

Piazza della SS. Annunziata

Piazza della SS. Annunziata

La pensione Bertolini con la camera con vista, diciamolo subito, purtroppo non esiste. Le scene furono girate nell’attuale Hotel degli Orafi, mentre la vista è vera, ma è quella di una terrazza sull’altra sponda dell’Arno, vicino a ponte Vecchio, da cui si vedono bene la cattedrale di S. Maria del Fiore e palazzo Vecchio. E no, non vi si può accedere perché è una casa privata. Svanito il sogno di poter alloggiare nella camera della scena clou, potrete visitare altri luoghi iconici protagonisti della pellicola cinematografica.

Una delle prime scene girate all’esterno della pensione Bartolini si svolge nella piazza della SS. Annunziata, dove Lucy passeggia in compagnia della sua impettita cugina Charlotte e dell’eccentrica scrittrice Miss Lavish (Judi Dench) per un primo assaggio dell’arte fiorentina. Intorno a loro si dispiega una piazza circondata da archi che sembra un “cortile rinascimentale dilatato”, come è stato definito questo spazio disegnato da Filippo Brunelleschi nel ‘400. Suo è il porticato di destra dello Spedale degli Innocenti, su cui si possono intravedere i tondi in terracotta di Andrea Della Robbia che raffigurano i putti in fasce. Era l’istituto che ospitava i bambini abbandonati. Di un secolo più tardi è invece l’opposto porticato, la loggia dei Servi di Maria, così come il porticato della basilica della SS. Annunziata, del 1601, e la statua equestre di Ferdinando I del Giambologna ma terminata dal suo allievo Pietro Tacca nel 1608.

Basilica di S. Croce

Basilica di S. Croce

Siamo nel rione Santa Croce, zona di localini notturni e trattorie, negozietti e caffè particolari, dall’aria un po’ bohémienne, e che d’improvviso offre la vista della solenne basilica trecentesca in cui si mescolano 7 secoli di arte e di storia. 

Nel film, Lucy visita la basilica di S. Croce da sola, con indosso il suo impermeabile inglese. Prima di entrare la si vede costeggiare l’austera facciata neogotica che dentro custodisce meravigliosi affreschi, le tombe e i monumenti sepolcrali di Michelangelo, Galileo, Dante, Alfieri e Machiavelli e una magnifica cappella rinascimentale disegnata da Brunelleschi. Lucy percorre la navata destra e si ferma di fronte al monumento di Dante, con la lapide in latino. Poi si spinge avanti, oltre lo sfarzo dei sepolcri, verso i sublimi dipinti di Giotto nella cappella Bardi, dedicata alle storie di san Francesco che si alternano tra le due pareti. Lo sguardo di Lucy è catturato dal particolare della morte e l’ascensione al cielo del santo, inquadrati in primo piano. Giotto decorò anche la cappella Peruzzi con i cicli delle storie di san Giovanni Battista ed Evangelista (1318-1322), realizzando una rappresentazione pittorica che pianterà i semi della prospettiva che sbocceranno cent’anni dopo.

Piazza della Signoria

Piazza della Signoria

Uscita dalla chiesa di S. Croce, Lucy compra delle vecchie fotografie a mo’ di cartoline e passeggia con il naso all’insù in piazza della Signoria, una tra le più splendide d’Italia. Intorno a lei si squaderna un incredibile museo a cielo aperto dominato dalla presenza incombente del palazzo Vecchio con la torre di Arnolfo che svetta. Lucy passa davanti alla loggia della Signoria (detta anche loggia dei Lanzi) e si perde nella contemplazione del quartetto di statue, rapita da tanta perfezione artistica. Il leone in pietra che tiene una zampa sul giglio fiorentino è il Marzocco” di Donatello (copia dell’originale che si trova al Museo del Bargello), autore anche della statua “Giuditta e Oloferne” in bronzo che gli sta accanto. Davanti alla facciata di palazzo Vecchio si vede l’”Ercole e Caco” di Baccio Bandinelli. Ma la vera star è l’imponente “David” di Michelangelo, al suo fianco: nonostante sia una copia, è una delle statue più fotografate della storia dell’arte. Per vedere l’originale bisogna andare alla Galleria dell’Accademia.

Tutto d’un tratto Lucy viene attratta da qualcosa che sta accadendo davanti alla fontana di Nettuno, al centro della piazza: è una rissa che sfocia nell’accoltellamento di un uomo in pieno giorno, un’immagine che la fa entrare in contatto con la violenza e la brutalità della vita, innescando il suo primo cambiamento d’animo. Alla vista del sangue Lucy sviene. A prenderla al volo arriva George Emerson che, come succede solo nei romanzi, passava proprio di lì in quel momento. Come le dirà George: “è accaduto un fatto straordinario che ha cambiato le loro vite per sempre”. L’aver vissuto insieme quell’esperienza sconvolgente li fa crescere e vedere la vita con nuovi occhi. “Erano arrivati al punto in cui si rivelano i caratteri, in cui l’Infanzia imbocca i sentieri divergenti della giovinezza”, come è scritto nel romanzo.

Fiesole

Fiesole

Prima che Lucy lasci Firenze partecipa a un’escursione sulle colline di Fiesole a cui prende parte tutto il gruppo di inglesi alloggiati alla pensione Bertolini, tra cui anche George. Siamo tra le colline, nel bucolico silenzio. Le riprese rendono bene la magia del luogo, tanto da rendere evidente il motivo per cui scrittori, poeti e letterati d’Europa dell’epoca decidevano di venirci a vivere. Il casale dove la compagnia si ferma durante la gita è appena fuori Vincigliata, di cui infatti si intravede appena il castello.

La vista sulla città e sulle campagne circostanti è incantevole. Sola, mentre passeggia in mezzo all’erba alta di un campo di papaveri, Lucy viene travolta di nuovo dagli eventi. George le va incontro e senza preavviso né una parola la bacia appassionatamente stringendola tra le braccia. Confusa e turbata, Lucy finisce per affrettare il suo ritorno in Inghilterra, lasciando Firenze. 

Da questo punto del film in poi non si può fare a meno di chiedersi: Lucy tornerà o non tornerà a Firenze nella sua vita? Troverà un seguito quella scintilla che si è accesa nell’animo o si spegnerà alla prima pioggerellina inglese? Che ne sarà di George e di quel soggiorno fiorentino? Tutte domande che trovano una risposta nella scena finale del film.

Ops! C'è stato un problema con la condivisione. Accetta i cookie di profilazione per condividere la pagina.