Panoramica
Fortemente voluta dai pescatori di Ustica per proteggere il proprio mare e le sue risorse, la Riserva Marina di Ustica è stata la prima area marina protetta d’Italia, istituita insieme a Miramare a Trieste nel 1986. Inoltre, l'AMP di Ustica è un Sito di Interesse Comunitario (SIC) per la conservazione di habitat e specie marine di interesse comunitario.
Nel paradiso della subacquea
Da molti anni, l’isola di Ustica è un luogo di riferimento per l’intera comunità subacquea. Le sue acque cristalline, la ricca vita marina e lo straordinario patrimonio archeologico hanno fatto dell’isola un vero e proprio punto imperdibile per ogni sub. Per anni, inoltre, Ustica è stata la vera capitale italiana della subacquea, e il luogo in cui l’Accademia di Scienze e Tecniche Subacquee insigniva annualmente i personaggi più rappresentativi del mondo sommerso con il prestigioso Tridente d’Oro, un vero e proprio premio Oscar del mare.
Archeologia subacquea per tutti
Grazie all’impegno della Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana. Ustica è da tempo anche un grande centro di formazione e sperimentazione per l’archeologia subacquea italiana. Ogni anno decine di giovani sbarcano sull’isola per ottenere una prima introduzione alle tecniche che regolano le attività dirette al patrimonio sommerso, mentre sub di ogni origine e età si immergono sui siti archeologici dell’isola, attrezzati come itinerari visitabili.
A Punta Gavazzi, all’ombra di un faro, tra 10 e 24 metri di profondità si snoda un itinerario archeologico subacqueo attrezzato: per mezzo di un filo d’Arianna ancorato al fondale, i sub possono nuotare agevolmente tra reperti di età romana e bizantina, perlopiù ancore e anfore di navi che avevano cercato rifugio nella Cala. La parte meno profonda del percorso è aperta anche all’attività in snorkeling.
A Punta Falconiera, dove le coste dell’isola sono alte e rocciose, in un’area di circa 500 metri quadri ci si immerge tra reperti antichi, lungo un itinerario unico, tra i 15 e i 30 metri di profondità. Dopo le prime ceramiche, i sub si imbattono in una grande ancora a quattro marre; dopo una breve pinneggiata si raggiungono i resti di ancore romane in piombo; poco prima di riemergere, su un pianoro a 20 metri di profondità, ancora un’ancora, di età bizantina. Come a Punta Gavazzi, il percorso è gestito dalla Soprintendenza del Mare, che ne cura gli aspetti tecnici e scientifici e permette le visite attraverso i centri d’immersione locali.
Via Petriera, 90010 Ustica PA, Italia