Panoramica
Istituita dal Ministero dell'Ambiente nel 2002, l’AMP Capo Caccia - Isola Piana si trova nel territorio amministrativo di Alghero, nella porzione nord-occidentale dell'isola. Classificata come Area Specialmente Protetta di Interesse Mediterraneo, l'AMP Capo Caccia mira a proteggere un tratto di costa del Mediterraneo ricco di biodiversità.
Flora e Fauna
L'entroterra immediato, protetto dal Parco naturale regionale di Porto Conte, è caratterizzato dalla tipica vegetazione della macchia mediterranea e da foreste di lecci. I fondali sabbiosi della baia di Porto Conte sono dominati da praterie di posidonia (Posidonia oceanica), habitat ideale per molte specie di pesci e crostacei.
La fauna marina dell'AMP Capo Caccia è altrettanto diversificata e varia in base alle caratteristiche geomorfologiche dei fondali. Le rocce calcaree sommerse sono colonizzate da spugne silicee e calcisponge, molluschi litofagi del genere Lithophaga, policheti serpulidi come Pomatoceros triqueter e Serpula vermicularis.
Il relitto di Cala Barca
Dinanzi alla falesia di fronte all’Isola Piana, una splendida immersione consente di esplorare il luogo in cui naufragò il 22 settembre del 1664 il vascello francese Le Tigre, con la perdita dell’intero equipaggio di 64 marinai. La nave è ormai quasi del tutto perduta, ma tra la ricca vita marina è possibile ancora imbattersi nei mattoni trasportati dalla nave, e in un cannone concrezionato.
In grotta, sott’acqua, tra le tracce dei nostri antenati
Lungo il versante orientale del promontorio di Capo Caccia si apre anche una straordinaria grotta, ricca di testimonianze della preistoria del Mediterraneo. La Grotta Verde, il cui ingresso si trova oggi a 80 metri sul livello del mare, detta anche Grotta di Sant’Erasmo per un altare quattrocentesco costruito al suo interno, conduce, tra gigantesche stalattiti e stalagmiti, fino a un laghetto sotterraneo, esplorato in immersione da speleologi subacquei. Graffiti preistorici, resti umani e tracce di sepoltura rinvenuti nel luogo raccontano che la grotta, 7000 anni fa, fu scelta come riparo dai nostri antenati.
A terra, l’impronta di Roma
Anche a Capo Caccia i Romani lasciarono le loro tracce. Accanto al mare, la villa romana di Sant’Imbenia, costruita nella Baia delle Ninfe che già per gli antichi geografi fu Nymphaeus Portus, ha restituito finora ambienti destinati al lusso e all’ozio, per un fronte marittimo di quasi 150 metri. Mosaici, marmi e ricche decorazioni attestano il potere economico degli antichi proprietari che scelsero questo lembo di Sardegna come luogo d’otium e forse di produzione.
Strada Provinciale 55, n°44, 07041 Alghero SS, Italia