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Natura
Itinerario in Sardegna: la Costa Smeralda

Dolce vita in Costa Smeralda: Porto Rotondo, Porto Cervo e incantevoli spiagge

Tipologia
Percorso in auto
Durata
7 giorni
Numero Tappe
8
Difficoltà
Facile

Un profilo frastagliato di promontori e inciso di fiordi, in un mare dalle trasparenze verdi e turchesi, identifica la Costa Smeralda, sull’estremo nord orientale della Sardegna, nel tratto costiero che si allunga per pochi chilometri tra Cala Razza di Giunco e l’insenatura di Poltu Quatu.

Si sviluppò negli anni ‘60, quando il principe arabo Karim Aga Khan IV, giunto per caso sul luogo, lesse in questa natura generosa e ancora solitaria, popolata solo da pochi contadini pastori, infinite potenzialità. Aga Khan, insieme ad altri facoltosi finanziatori, fondò il consorzio Costa Smeralda per comprare questa breve striscia di Sardegna e dare il via a una grande operazione turistico-immobiliare. Il litorale vide la costruzione di ville ed edifici ben inseriti nel contesto naturale, in uno stile definito neomediterraneo (o anche, neonuragico), che subito attrasse personalità di sangue blu o di una certa levatura, da Grace Kelly a Greta Garbo, da Margaret d'Inghilterra a Gianni Agnelli, a Jacqueline Kennedy.

Oggi, nell’immaginario collettivo, i confini dettati dal consorzio si sono estesi ad altre località e spiagge che nulla tolgono all’atmosfera glamour della Costa Smeralda, rimasta una destinazione d’élite, con i suoi due borghi griffati, Porto Cervo e Porto Rotondo, ai cui porti turistici attraccano yacht da mille e una notte. Eppure, la natura di cui si ammanta è ancora vergine e riesce sempre a sorprendere. Qui, dove il vento ha plasmato e levigato rocce granitiche antichissime e piega e modella la bassa macchia mediterranea. Qui, dove corre un nastro di piccoli golfi con calette e spiagge quasi sempre bianche di sabbia, raggiungibili attraverso sentieri a stento riconoscibili nella vegetazione e bagnate da un mare di cristallo.

Porto Rotondo

Porto Rotondo

Era il 1965, Porto Rotondo - il nome deriva dalla baia tondeggiante su cui si affaccia - era un villaggio pressoché deserto, fatto di poche case e circondato da una natura incolta e selvaggia. Poi arrivò l’intuizione dei conti Niccolò e Luigino Donà delle Rose, che insieme ad amici, architetti e scultori noti, iniziarono a progettare l’ampliamento del borgo per farne una meta turistica destinata all’alta società. E l’idea funzionò. Iniziarono ad arrivare aristocratici, personalità famose del cinema e dello spettacolo, industriali, intellettuali, artisti e letterati. L’impianto urbano è un chiaro e nostalgico riferimento a Venezia, città d’origine dei conti. Non a caso la piazza su cui gravitano gli edifici si chiama S. Marco. Tra luxury hotel e fastose residenze, a Porto Rotondo si muovono anche oggi volti del jet set internazionale, insieme ai “normali” turisti in cerca di relax sulle spiagge magnifiche della Costa Smeralda.

Spiaggia Rena Bianca

Si esce da Porto Rotondo lungo via Monte Ladu, si segue la provinciale 99, poi si vira sulla 73. Superato il golfo di Cugnana, porta d’accesso alla Costa Smeralda consorziale, e poi il piccolo e pittoresco porto turistico di Portisco, si prosegue sulla provinciale 94. Dopo poco, l’ingresso alla spiaggia è segnalato su un cartello marrone. Il nome, Rena Bianca, evoca il colore della sabbia, bianchissima, fine e morbida, ma con qualche riflesso rosa dovuto ai piccoli granelli di quarzite. Affondarci i piedi dona una sensazione di piacevolezza, che diventa stupore guardando il mare dai riflessi turchesi e verde smeraldo, le scogliere di granito rossastre e la corona di verde e profumata della vegetazione che incornicia la spiaggia. Il panorama inquadra sulla sinistra le isole di Soffi e Mortorio. La spiaggia è libera, ma si possono noleggiare ombrelloni e lettini e diverse attrezzature per l’esplorazione del litorale, come canoe, moto d’acqua o pedalò. E poi c’è una scuola di windsurf. In alta stagione è solitamente molto frequentata, quindi, chi volesse fuggire dalla folla, può prendere i due sentieri che partono dal parcheggio e dal lato sinistro della spiaggia, attraversando il promontorio settentrionale, per giungere a un piccolo arco sabbioso e selvaggio chiamato ”Lu Stagnu Longu”, per il piccolo stagno che ha alle spalle.

Cala Razza di Giunco

Cala Razza di Giunco

Dalla spiaggia Rena Bianca si prosegue lungo la provinciale 94 verso nord e in pochissimi minuti si raggiunge Razza di Giunco, ben segnalata da un cartello marrone. Sono i canneti di giunchi che crescono poco distante, nelle zone paludose che anticipano le spiagge di questa zona costiera, a dare il nome alla cala.

Razza di Giunco, o Junco, comprende tre lingue di sabbia bianca e dorata, fine o fatta di ciottoli, affiancate da scenografici scogli di granito rosa e arbusti che talvolta arrivano quasi alla riva. Il mare vira dal blu cobalto a sfumature smeraldine e i fondali sono bassi e riccamente popolati, tanto da fare gli arenili meta ideale per lo snorkeling. Alle spalle, il verde e di fronte lo skyline di maestose o più piccole imbarcazioni che stazionano al largo.

Ma lo sguardo può spingersi fino all’isolotto di Portisco, Porto Rotondo e Punta della Volpe. La cala offre svariati servizi, tra cui il noleggio di attrezzatura balneare e sportiva, un chiosco e parcheggio. Inoltre è dog-friendly.

Cala Petra Ruja

Cala Petra Ruja

Percorrendo la SP 94 e deviando sulla 160 si raggiungono Cala Petra Ruja e Liscia Ruja. Sono le spiagge più gettonate della Costa Smeralda, che all’aspetto glamour - dovuto a ristoranti e beach club di alto livello - affiancano una natura incontaminata.

Cala Petra Ruja (ovvero, pietra rossa) è davvero selvaggia, delimitata da due promontori, protetta da una macchia di ginepri, elicrisi, giunchi di mare, ravastrelli e gigli di mare, e punteggiata da rocce e ciottoli di granito tendenti al rosso. L’acqua, dal celeste al turchese, al verde, bagna una sabbia bianca e soffice. Liscia Ruja è l’arenile smeraldino più esteso: 500 metri di spiaggia bianca dai riflessi dorati e rosati (ma questo lo decide la luce, con i suoi giochi) e un mare cristallino, di un turchese intenso.

Entrambe si affacciano sulle piccole isole di Soffi e Mortorio, offrendo un panorama invidiabile. Da Liscia Ruja è visibile inoltre il litorale di Capriccioli, prossima tappa dell’itinerario.

Cala Capriccioli

Cala Capriccioli

Poco oltre le due spiagge da jet set si fa spazio il lembo dell’incantevole Capriccioli, termine gallurese che significa caprette e allude alla coppia di massi granitici plasmati da vento e mare e che separano due baie fatte di piccole spiagge di sabbia finissima, soffice e chiara, con sfumature argentee.

Il mare è quello splendido della Costa Smeralda, con quelle sfumature che vanno dall’azzurro celeste al turchese, al verde, interrotto ogni tanto da rocce rosa che spuntano dall’acqua. Di contorno, il verde di ginepri, lentischi e pini marittimi. Il litorale di Oriente, La Celvia, ha fondali bassi e sabbiosi, ed è dunque ideale per il gioco dei bambini.

Blocchi granitici rosa lo separano dall’altro arenile formato dalla spiaggia del Pirata, dotata di un piccolo pontile in legno per l’attracco di gommoni, canoe e pedalò da noleggiare e, poco più avanti, da quella delle Tartarughe, protetta da dune e ginepri, un’oasi naturale dove le tartarughe marine vengono a deporre le uova. Entrambe le baie sono protette dal Maestrale.

Spiaggia Poltu di li Cogghj o del Principe

Spiaggia Poltu di li Cogghj o del Principe

Poltu di li Cogghj, l’eletta di Aga Khan, il principe ismaelita senza il quale la Costa Smeralda, una delle mete più celebri del turismo internazionale d'élite, non sarebbe esistita, è diventata la spiaggia del Principe. Incastonato in una profonda insenatura, è un perfetto arco di sabbia bianca separato in due tratti da un promontorio di roccia e ginepri che pare quasi un atollo tropicale.

Esclusiva, per il suo scenario sbalorditivo, ma di libero accesso. Lo spettacolo si apre già sul tortuoso sentiero che si percorre per raggiungerla. Un colpo d’occhio più unico che raro, con il contrasto tra il verde della macchia, il bianco dell’arenile e le variazioni di blu e verde del mare. I terreni alle spalle della spiaggia sono stati i primi a essere venduti al consorzio e Aga Khan li scelse per costruirvi la sua villa, che però non vide mai l’edificazione.

Il Grande Pevero

Il Grande Pevero

Chiamata in passato “rena manna”, ovvero spiaggia grande”, il Grande Pevero deve il nome all’omonimo golfo. Una mezzaluna di sabbia bianchissima e quasi impalpabile, lunga circa 300 metri, bordata dalle rocce granitiche e dalla macchia e bagnata da un mare limpidissimo, verde e azzurro, che diventa trasparente sulla riva. Il fondale è basso e digrada piano, rendendo l’arenile ideale per i bambini. Alle spalle un terreno coperto da curatissimi campi da golf. Poco distante, la sorella minore, il Piccolo Pevero, da cui si possono scorgere le isolette di Li Nibani (i gabbiani) e gli uccelli marini che le abitano.

Porto Cervo, regina della Costa Smeralda

Porto Cervo, regina della Costa Smeralda

Adagiato in una cala riparata dal vento, Porto Cervo è il centro nevralgico della Costa Smeralda. Se per molti è sinonimo di uno stile di vita esclusivo, per gli sportivi è la località di spicco dello yachting internazionale, benemerita per aver sostenuto la prima sfida italiana alla Coppa America nel 1983 con la leggendaria Azzurra.

L’approdo si trova in fondo a un porto naturale ramificato in varie insenature, che spiegano il riferimento all’animale selvatico. L’iconica piazzetta e le vie accolgono eleganti e costose boutique, bar e locali sempre in festa. Anche l’originale chiesa Stella Maris sinuosa e bianchissima, con un porticato sorretto da blocchi di granito, un campanile conico e una piccola cupola a forma di imbuto rivestita di maioliche turchese, ha beneficiato del pubblico facoltoso smeraldino.

La Mater Dolorosa dipinta da El Greco, per esempio, è stata donata alla chiesa dalla Baronessa Tissen-Bentinck. Quanto all’anima sportiva del luogo, il calendario delle manifestazioni spazia da aprile a settembre e ha il suo momento più atteso proprio verso la fine della stagione nelle regate dei Maxi Yacht, che offrono lo spettacolo di decine di imbarcazioni in gara sullo sfondo delle isole dell’arcipelago della Maddalena, nel golfo di Arzachena o in quello di Cala di Volpe.

Lo Yacht Club si trova al termine della passeggiata della nuova Marina di Porto Cervo e si affaccia sulla piazza Azzurra, altro esclusivo luogo di ritrovo e shopping, che nelle settimane di attività sportiva diventa il centro del Villaggio Regate.

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