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Mare
Sardegna

Itinerario dal Golfo dell'Asinara alla Costa Smeralda

Tipologia
Percorso in auto
Durata
3 giorni
Numero Tappe
3
Difficoltà
Facile

Acque blu-turchese, coste frastagliate, baie nascoste, rocce scolpite dal vento, spiagge di sabbia bianca immerse nel rosa del granito: questo è l'identikit della costa sarda che si estende tra Porto Torres e Olbia. Entrambe meta di un itinerario di viaggio che si snoda tra l'Asinara e la Costa Smeralda per visitare la Sardegna più conosciuta e godere di un pizzico di mondanità, in una terra ultramillenaria con tanti luoghi selvaggi e nascosti da scoprire. Un itinerario ideale, interamente costiero, di quasi 200 km, ci guida, attraverso il litorale settentrionale, ci guida tra le province di Sassari e di Olbia-Tempio Pausania.

Giorno 1

Da Porto Torres a Castelsardo

Da Porto Torres a Castelsardo

Si parte da Porto Torres, nel golfo dell’Asinara: è il principale scalo della Sardegna nord-occidentale e il punto di riferimento per le escursioni sulle spiagge di Platamona, circondate da pini ed eucalipti. In città, da vedere San Gavino (1080), la più grande e antica basilica romanica della Sardegna e l’area archeologica romana con le terme e il Ponte Romano, anch'esso il più grande e antico dell’isola. Consigliate due deviazioni: una a ovest per vedere lo splendido mare di Stintino che dall’azzurro passa al celeste e al blu, il Parco nazionale dell’Asinara e la Pelosa, una splendida spiaggia di sabbia bianca dai fondali bassissimi; l’altra deviazione porta all’altare prenuragico di monte d’Accoddi, monumento megalitico che risale alla metà del IV sec. a.C. Tornando sulla costa, su un promontorio roccioso ecco Castelsardo: fondato nel 1102 dai nobili genovesi Doria, da allora è rimasto intatto: mura, vicoli stretti e lastricati, e il castello sulla rocca. A 4 km dal paese incontriamo la roccia dell’Elefante: uno di quei massi che il vento, la pioggia e la salsedine hanno modellato e scolpito nella forma del grande mammifero che ne porta il nome.

Giorno 2

Dalla Costa Paradiso a Palau

Palau, Sardegna

Le limpide spiagge della Costa Paradiso accompagnano la via verso Santa Teresa di Gallura: lungo la strada si incontra Isola Rossa, dal colore del granito. Capo Testa, dove il vento non manca mai, è una penisola tutta roccia: qui i romani estraevano il granito, e nell’antica cava vi sono ancora resti di colonne sbozzate. Santa Teresa, tra le più frequentate località della Gallura, domina le Bocche di Bonifacio, da cui partono i traghetti per la Corsica e per l’arcipelago della Maddalena. Quindi, Palau, la porta d’accesso alla Maddalena, la cui costa rocciosa anch’essa modellata dal vento ha creato figure di grande suggestione, come il gigantesco Orso, proprio di fronte a Caprera. Vicino c'è Porto Raphael da cui parte la scalinata che, giunta all'antica vedetta militare, offre il panorama più bello sulla Maddalena e la costa.

Giorno 3

Da Arzachena alla Costa Smeralda

Poltu Quatu, Sardegna

La strada prosegue quindi verso Arzachena, con il suo simbolo: la roccia del fungo, in granito. A Baja Sardinia, tra le maggiori località turistiche della zona, inizia la Sardegna glamour degli hotel di lusso e delle ville da sogno nascoste nella vegetazione. Segue la Costa Smeralda: promontori rocciosi, profonde insenature e spiagge incredibili.

Porto Cervo è la più raffinata e mondana, regno estivo del jet-set internazionale: basta ammirare i panfili e le barche a vela lì ormeggiati. Ci sono poi Poltu Quatu (uno splendido fiordo), Liscia di Vacca (piccolo borgo gioiello), Porto Pollo e Cala di Volpe (porticciolo naturale posto tra due spiagge). Le spiagge più belle? Quella del Principe, Capriccioli, Liscia Ruia, Razza di Giunco e quella alla foce del fiume Liscia, dove in primavera le dune di sabbia si colorano di rosa per la fioritura dell’armeria maritima.

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