Panoramica
All’angolo di via Azuni, nel cuore del quartiere di Stampace, la chiesa di S. Michele è uno dei più felici esempi del barocco spagnolo nell’isola che si rischia di perdere camminando per le strade. È infatti quasi nascosta e la sua facciata che spicca poco rispetto agli altri edifici potrebbe trarre in inganno. La bellezza e ricchezza è tutta dentro. A costruirla furono i Gesuiti nella seconda metà del XVII secolo insieme alla contigua casa del Noviziato, poi sede dell’Ospedale militare. È un portico a tre arcate a immettervi nell’atrio dove è collocato il cosiddetto pulpito di Carlo V, scolpito a bassorilievo. L’interno della chiesa è ricco di decori e affreschi. Di rara bellezza la sagrestia, decisamente rococò, affrescata nel primo ’700 dal romano Giacomo Altomonte e dal napoletano Domenico Colombino.