Panoramica
Nel cuore della Gallura, il Museo del Banditismo di Aggius offre un affascinante viaggio attraverso tre secoli di storia sarda, raccontando con intensità e profondità il fenomeno del banditismo che ha segnato in particolare questa regione tra il Cinquecento e l’Ottocento. La sede del museo è il palazzo della vecchia Pretura, un edificio in granito situato nella parte più antica del paese, dove un tempo si consumavano faide sanguinose e atti di violenza che hanno lasciato un segno profondo nella memoria collettiva.
All’interno, il percorso espositivo si snoda attraverso quattro ambienti ricchi di testimonianze: documenti originali, fotografie d’epoca, armi, abiti e oggetti personali che appartennero ai protagonisti di quelle vicende. Una delle sale ricrea l’atmosfera di un ufficio dei carabinieri dell’Ottocento, con ritratti e biografie dei banditi più noti. Un’altra è interamente dedicata alla figura di Sebastiano Tansu, conosciuto come il Muto di Gallura, al centro di una faida che ha ispirato anche la letteratura, in particolare il romanzo di Enrico Costa. Le ultime sale espongono armi da fuoco, atti giudiziari e strumenti utilizzati durante la latitanza, offrendo uno sguardo diretto e concreto sulla vita dei fuorilegge.
Il museo non si limita a raccontare le gesta dei banditi, ma invita il visitatore a riflettere sulle radici sociali e culturali di un fenomeno complesso, promuovendo valori come la legalità e il rispetto del vivere sociale. La narrazione è equilibrata, capace di intrecciare storia, mito e letteratura, senza mai cadere nella celebrazione della violenza. Aggius, infatti, fu teatro di episodi drammatici come la faida tra le famiglie Vasa e Mamia, che tra il 1849 e il 1857 provocò decine di vittime. Il museo documenta anche episodi di contrabbando e ribellione contro le autorità, offrendo uno spaccato autentico e profondo della Sardegna rurale di un tempo.