Panoramica
La costruzione del Palazzo del Senato ebbe inizio nel 1608, su iniziativa del cardinale Federico Borromeo, che lo destinò a ospitare il Collegio Elvetico, istituito per formare il clero proveniente dalle regioni svizzere della diocesi milanese, in risposta alla crescente diffusione della Riforma protestante.
Il progetto iniziale fu affidato agli architetti Cesare Arano e Aurelio Trezzi, ma nel 1613 la direzione dei lavori passò a Fabio Mangone, già capomastro del Duomo di Milano. Dopo l’interruzione causata dalla peste del 1630, il cantiere fu ripreso da Francesco Maria Richini, che realizzò la celebre facciata concava, oggi considerata uno degli elementi più distintivi dell’edificio.
Il palazzo occupa un intero isolato e si articola attorno a due ampi cortili porticati, con colonne doriche al piano inferiore e ioniche al piano superiore. La facciata principale, che si affaccia su via Senato, è caratterizzata da una forma concava, priva di ordini architettonici, incorniciata da bugnato in ceppo e dominata da un portale centrale sormontato da un balcone. In origine, l’edificio si affacciava sul Naviglio interno, oggi interrato sotto la strada.
Sul lato sinistro si trovava la chiesa del Collegio, dedicata a San Carlo, successivamente sconsacrata e inglobata nella struttura nel corso del XVIII secolo.
Con la soppressione degli ordini religiosi voluta da Giuseppe II, nel 1786 il palazzo fu destinato a sede del Supremo Consiglio di Governo. Durante l’epoca napoleonica, ospitò il Senato del Regno d’Italia, da cui deriva il nome attuale.
Dal 1886, l’edificio è sede dell’Archivio di Stato di Milano, e ospita anche la Soprintendenza archivistica e bibliografica della Lombardia. Oltre a conservare una ricca documentazione storica, il palazzo è aperto al pubblico per consultazioni, visite guidate, mostre e eventi culturali.