Panoramica
Villa Nobel è una splendida costruzione dell’Ottocento che si erge con uno stile eclettico sulla parte orientale del centro abitato lungo il corso Cavallotti. Alla fine degli anni Settanta, quando il farmacista di Rivoli Pietro Vacchieri commissionò al progettista Filippo Grossi un’elegante edificio noto "per la sveltezza e la raffinatezza delle sue forme", come descritto dal poeta Pastonchi: "La villa, che a noi appariva unica nella sua curiosa combinazione di stili, con leggeri ferri decorativi, vetrate e verande con vista sul mare, e una torretta adornata di pietre preziose, iniziava ad essere decorata da graffiti". La villa, nel suo aspetto generale, è circondata da un parco meraviglioso ricco di alberi rari che si estendeva fino al mare, reso ancora più suggestivo da tettoie, tetti "alla francese", era più che affascinante. Ciò che colpì maggiormente Nobel al punto da indurlo a comprarla l’25 aprile 1891 fu la disponibilità di un’ampia area di 6.099 mq, attraversata da due passaggi a livello, dotata di candelabri a gas, due pozzi con relative pompe nonché di alcune piccole strutture e precari. Nobel chiamò questo luogo "il mio nido" e vi abitò da solo per sei anni (1890-1896). I lavori di ristrutturazione, iniziarono nel 1892 sotto la supervisione dell’architetto Pio Soli, non cambiarono l’idea originale ma comportarono la sopraelevazione di un piano, così come le modifiche alle coperture centrali e alle torrette. Inoltre, nel sottotetto furono create finestre alternate a metope affrescate. Alla morte dello scienziato svedese, avvenuta nel 1897, la villa fu ceduta a Max Adolphe Philipp, Direttore della Società Tedesca di Dinamite, per poi finire, nel 1969, nelle mani dell’Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo di Sanremo, che la adibì ad eventi culturali e turistici. L’ultimo passaggio di proprietà si verificò nel 1973, quando la Provincia d’Imperia affidò la gestione definitiva alla Fondazione Nobel, sotto la direzione dell’ingegner Strandh, Direttore del Museo della Tecnica di Stoccolma. Negli anni Ottanta iniziarono i lavori di restauro e allestimento, sulla base del progetto della società Woodtli Design di Zurigo, nel 2002 ne permisero la riapertura.
