Panoramica
Il Comprensorio Archeologico di Santa Croce in Gerusalemme, situato nel quartiere Esquilino di Roma, rappresenta un sito di eccezionale rilievo storico e archeologico, che documenta l’evoluzione urbanistica e politica della città dalle sue origini arcaiche fino all’età tardo-imperiale.
Frequentata già nel IX secolo a.C. come area funeraria, la zona assunse un ruolo strategico a partire dal V secolo a.C., divenendo un importante snodo viario attraversato da arterie come la Labicana, la Prenestina e la Celimontana. La sua posizione elevata favorì la convergenza di ben otto acquedotti, tra cui l’Acquedotto Claudio (52 d.C.), la più antica testimonianza monumentale ancora visibile nel sito.
Tra il I secolo a.C. e il III secolo d.C., l’area fu trasformata in un quartiere residenziale di prestigio, caratterizzato da sontuose villae e horti, tra cui gli Horti Variani, appartenenti alla famiglia dei Varii, legata alla dinastia dei Severi. Con l’ascesa dell’imperatore Elagabalo (218–222 d.C.), questi giardini furono inglobati nel patrimonio imperiale e convertiti in una vera e propria residenza imperiale, comprendente: il Circo Variano, destinato alle corse dei carri; l’Anfiteatro Castrense, riservato agli spettacoli per la corte; le Terme Eleniane, probabilmente aperte anche al pubblico.
Durante il regno di Costantino (306–337 d.C.), il complesso fu ristrutturato e ampliato, assumendo la forma di un articolato centro polifunzionale noto come Palazzo Sessoriano, che integrava funzioni pubbliche, private e religiose. L’antico atrio fu trasformato in cappella palatina, oggi identificabile con la Basilica di Santa Croce in Gerusalemme, importante luogo di culto legato alla venerazione della Croce.